Spiragli positivi per la bonifica del Polo Chimico di Mantova

A Mantova sembra essere stato trovato uno spiraglio per sconfiggere la burocrazia: è dal 2003, quasi dieci anni fa, che un sito industriale importante, non solo a livello locale, come quello dei Laghi di Mantova e Polo Chimico, è stato perimetrato, ma l’emergenza non è mai terminata. In effetti, si sta parlando di una zona che vanta una larghezza pari a dieci chilometri quadrati, con circa quindici aziende attive al suo interno. Ebbene, si è spesso parlato della messa in sicurezza e della relativa bonifica, ma tutto ciò non ha mai funzionato, soprattutto a causa della carta bollata. Finalmente, però, il Ministero dell’Ambiente ha accolto tutte le osservazioni da parte della provincia lombarda e dei quattro comuni coinvolti, vale a dire Mantova, Virgilio, San Giorgio e Parco del Mincio.

Le aspettative più rosee parlano di una chiusura dell’iter entro il prossimo 20 febbraio, una data molto vicina. Si tratta della giornata in cui a Roma ci si incontrerà con Sogesid, la spa che fa parte dello stesso dicastero, in modo da avere un primo e fondamentale stralcio per quel che riguarda gli interventi di messa in sicurezza e di bonifica della falda acquifera. L’area Ies-Belleli, caratterizzata soprattutto dalla presenza di raffinerie, presenta un non semplice problema, ovvero la presenza di una barriera idraulica, tatno da rendere necessario un vero e proprio bando di gara.

L’assessorato comunale all’Ambiente si è detto fiducioso in tal senso, ma non bisogna più perdere tempo, sfruttando al massimo la disponibilità che è stata offerta dal ministero di Via Cristoforo Colombo. Il Ministero dello Sviluppo Economico si è invece tirato fuori dalla faccenda in questione. Uno dei compiti più difficili è rappresentato senza dubbio dal convincere le aziende a erogare finanziamenti per gli interventi in un polo industriale che ha una storia piuttosto stratificata (non è un caso che, tra società estinte e nuove, si parli addirittura di archeologia industriale).