Ricerca e sviluppo: vale 20,5 miliardi e 240 mila impieghi

Ricerca e sviluppo 2012
Gli investimenti in ricerca e sviluppo rappresentano da sempre un buon indicatore delle capacità industriali di un paese. Su questo tema portante dell’economia l’ISTAT ha recentemente pubblicato un rapporto relativo al 2012 che contiene dati incoraggianti ma anche prospettive incerte.

Nel 2012 la spesa in ricerca e sviluppo complessiva in Italia si è assestata a quota 20,5 miliardi di euro con una crescita del 3,5% in termini nominali dell’1,9% in termini reali rispetto all’anno precedente. Nonostante i progressi registrati l’incidenza degli investimenti in ricerca e sviluppo in rapporto al Prodotto Interno Lordo restano bassi con una percentuale dell’1,26% nel 2012 a fronte dell’1,21% registrato nel 2011.

Il maggior contributo agli investimenti in ricerca e sviluppo arriva dalla imprese che da sole nel 2012 hanno speso più di 11,1 miliardi. Forte è il contributo delle università (5,75 miliardi) e delle Istituzioni pubbliche (3 miliardi). Il contributo del settore privato si è attestato nel 2012 a 57,2% del totale della spesa in ricerca e sviluppo in leggero calo rispetto al 58% dell’anno precedente.

A livello occupazionale l’attività di ricerca e sviluppo ha impiegato nel 2012 più di 240 mila persone (in termini di unità equivalenti a tempo pieno) con un incremento del 5,3% rispetto al 2011. Anche in questo caso sono le imprese a generare la maggiore occupazione nel settore (oltre 120 mila unità) seguite dalle università (76 mila) e dalla istituzioni pubbliche (quasi 38 mila). Più nel dettaglio raggiunge quota 110.695 il numero dei ricercatori di cui oltre 45 mila impiegati nelle università e 41 mila direttamente nelle imprese.

Se globalmente i dati del 2012 mostrano una crescita degli investimenti in ricerca e sviluppo, le previsioni per gli anni seguenti sono invece più incerte. I dati preliminari suggeriscono infatti una diminuzione della spesa in ricerca e sviluppo nel 2013 mentre nel 2014 ad un calo della spesa nelle istituzioni pubbliche dovrebbe affiancarsi un incremento di investimenti delle imprese.

[Via | ISTAT]