Saldatura all’arco: macchine e procedimenti industriali

Le saldature industriali sono davvero moltissime e la loro elencazione è più che lunga: un cenno particolare, però, lo merita la saldatura all’arco, con tutti i procedimenti e le macchine collegate. In questo caso, infatti, il calore per la fusione viene prodotto da un arco voltaico (da qui il nome) fra due elettrodi, uno dei quali è solitamente costituito dall’oggetto che deve essere saldato. I procedimenti previsti sono sostanzialmente tre: anzitutto, si procede con la saldatura con elettrodo metallico (filo o bacchetta metallica nuda, animata o rivestita) che fornisce, fondendo, il metallo di apporto; ma la saldatura in questione può avvenire anche con un elettrodo non fusibile (carbone) e con il metallo di apporto in filo o bacchetta fusa dall’arco, senza dimenticare la saldatura con l’arco fra i due elettrodi (al di fuori dall’oggetto).

Anche le macchine, poi, possono essere di varie tipologie. Ad esempio, esse devono possedere una caratteristica statica discendente, vale a dire una tensione decrescente all’aumentare della corrente, oltre a una tensione a vuoto limitata per sicurezza (ma non inferiore ai cinquanta Volt per assicurare un più semplice innesto dell’arco), una buona caratteristica dinamica (con questo termine si intende in pratica il rapido adeguamento ai regimi bruscamente variabili dell’arco) e la possibilità di regolazione continua della corrente. Le saldatrici sono invece di due tipi.

Quelle a corrente continua prevedono l’ottenimento di una caratteristica discendente, andando a indebolire, al crescere della corrente, il campo magnetico induttore (dinamo in controcompound); le saldatrici a corrente alternata, al contrario, includono dei trasformatori statici monofasi nei quali la caratteristica discendente viene in genere ottenuta provocando delle dispersioni di flusso magnetico. Tra l’altro, la saldatura a corrente continua consente anche l’impiego di elettrodi di carbone e di elettrodi nudi, oltre alla saldatura di materiali non ferrosi e quella della ghisa, non realizzabili o difficoltose con la corrente alternata.