Le macchine industriali per la saldatura a resistenza

Le macchine che vengono solitamente sfruttate per la saldatura a resistenza sono costituite da un trasformatore il cui secondario a bassa tensione (fra 0,45 e 12 Volt, a seconda della potenza della macchina) eroga la corrente alla zona di saldatura: la pressione può essere poi di tre tipi, vale a dire con comando a pedale, con comando pneumatico e con comando idraulico. La regolazione della intensità di corrente avviene andando a variare il numero delle spire del primario, oppure con l’autotrasformatore di alimentazione a prese multiple, oppure ancora con dei dispositivi elettronici che consentono di parzializzare le onde di corrente (si parla dell’head control). L’innesco e l’interruzione della corrente, invece, hanno luogo mediante degli interruttori meccanici ed elettromagnetici.

Un’altra fondamentale distinzione in questo tipo di saldatura è quella tra i temporizzatori sincroni e non sincroni: nel primo caso, infatti, si hanno delle valvole a catodo caldo a gas (tiratrone) che sono collegate agli ignitroni, mentre in quelli non sincroni si presta la massima attenzione ai tempi di carica e scarica dei condensatori. I temporizzatori sincroni, tra l’altro, sono usati per i materiali a stretto intervallo plastico (gli esempi più classici sono forniti dall’alluminio, dal rame e dalle loro leghe) e comunque quando sono necessari dei tempi inferiori ai dieci cicli; non bisogna dimenticare, comunque, le saldature a corrente pulsante, quando la corrente stessa deve essere necessariamente interrotta più volte senza togliere la pressione (la saldatura in questione è di elevati spessori per ottenere una migliore distribuzione del calore e un più efficace raffreddamento degli elettrodi).

Le saldatrici ad accumulazione di energia, infine, si impiegano per le operazioni con tempi brevissimi e con intensità molto alte (leghe leggere): l’elenco è però molto vasto e comprende anche molte altre categorie, quali le macchine ad accumulazione elettromagnetica, tipiche della saldatura a punti o a punti rilevanti, le macchine ad accumulazione elettrostatica e chimica.