Le caratteristiche industriali della saldatura a rulli

Le caratteristiche principali della cosiddetta “saldatura a rulli” sono praticamente le stesse di quella a punti: nel dettaglio, vi sono degli appositi elettrodi a disco (i rulli appunto), i quali fanno avanzare il giunto e, mantenendo in maniera costante i pezzi in pressione, apportano la corrente necessaria. La distanza che intercorre fra i vari punti è variabile e dipende essenzialmente dalla frequenza delle pulsazioni successive della corrente stessa e della velocità periferica del disco. Si possono distinguere in questo caso tre tipi di saldature, vale a dire quelle continue (la velocità periferica è bassa in rapporto alla frequenza di pulsazioni della corrente in linea continua di saldatura), a punti spaziali (le velocità periferica è piuttosto elevata in relazione alla frequenza di pulsazione della corrente) e per schiacciamento (essa avviene su giunti a sovrapposizione limitata).

I ristretti bordi a contatto, inoltre, una volta riscaldati allo stato plastico dalla corrente, vengono fucinati dalla elevata pressione degli elettrodi, dando luogo al giunto di testa. Vi sono altri due casi da esaminare nel dettaglio. La saldatura a rulli, infatti, può avvenire con il passaggio continuo della corrente a movimento continuo dei rulli stessi; in questo caso, si possono realizzare degli impulsi successivi intervallati da una corrente nulla, nell’ipotesi in cui l’energia esplicata da una semionda sia sufficiente a fondere il nocciolo che costituisce il punto. Tale saldatura, però, può essere applicata esclusivamente alle lamiere di acciaio pulite.

La saldauta con interruzione periodica della corrente a movimento continuo dei rulli, invece, prevede dei tempi di passaggio di correnti e dei tempi di esclusione (si parla in tal caso di modulazione di corrente): i vantaggi sono davvero molti, si possono citare, a titolo di esempio, la migliore qualità della saldatura stessa, le migliori qualità meccaniche dei punti e il minor riscaldamento complessivo delle lamiere. In questi due ultime due ipotesi, comunque, sono necessari degli spessori superiori ai precedenti.