La seconda vita del polo chimico di Torviscosa

Friulia, la società per azioni che si occupa dello sviluppo economico della regione Friuli Venezia Giulia, ha reso possibile la nascita di Halo Industry: questa creazione è stata perfezionata grazie al contributo fondamentale di due soci industriali, vale a dire Bracco e Bertolini, in modo da rilanciare in maniera adeguata il nuovo polo chimico di Torviscosa (stiamo parlando della provincia di Udine per la precisione). In pratica, l’intervento più importante sarà rappresentato dall’impianto per la lavorazione del cloro e della soda industriale, senza dimenticare l’acquisto della gestione commissariale dei terreni utili per i nuovi insediamenti produttivi.

L’importo complessivo sarà pari a quaranta milioni di euro. Queste risorse finanziarie verranno messe a disposizione, in particolare, dai soci di Halo Industry, ma anche da linee di finanziamento relative a Friulia e Mediocredito. Questa seconda vinta per il polo industriale udinese sta per entrare dunque nel vivo e i riscontri che si stanno avendo a vari livelli non possono che essere positivi e ottimisti. Come ha voluto sottolineare Renzo Tondo, governatore della regione Friuli, il risultato che si sta per ottenere è di una rilevanza fondamentale, visto che si darà un impulso decisivo alla zona circostante (la bassa friulana) con un settore industriale che è più che strategico per il futuro. Ciò dimostra che gli investimenti nel mondo imprenditoriale possono dare dei frutti molto buoni.

Il vecchio stabilimento di Torviscosa era stato di fatto bloccato per motivi di natura ambientale, la speranza è che il nuovo polo industriale possa svolgere le proprie attività nel pieno rispetto dell’ambiente. L’acquisizione dell’area e dei terreni dovrebbe avvenire a breve, in modo da velocizzare ogni passaggio e di rendere possibile la costruzione dello stabilimento. Anche i sindacati si sono espressi in maniera favorevole: in particolare, la Cgil ha ricordato come la strada sia giusta per mantenere in piedi e attivo il sito, ricordando però i settantasei dipendenti attualmente in cassa integrazione.