Archeologia industriale: il Museo dell’Olivo e dell’Olio di Torgiano

A Torgiano, piccolo comune perugino di circa seimila abitanti, è possibile imbattersi in un museo davvero interessante: il piccolo borgo umbro, infatti, ha beneficiato da sempre delle eccellenze del proprio settore agricolo e non è un caso che sia presente una struttura dedicata all’olivo e al olio, un museo privato e specializzato. Volendo essere ancora più precisi, tale edificio è anche e soprattutto una splendida testimonianza di quali possono essere le capacità dell’archeologia industriale italiana, visto che il museo è sorto in quelli che un tempo erano gli ambienti di un frantoio locale, ben attivo fino agli anni Sessanta del secolo scorso.

Si è dunque deciso di allestire collezioni artistiche e altre raccolte interessanti, in primis quelle relative alle tecniche più sfruttate nell’ambito dell’olivicoltura e dell’elaiotecnica (caratteristiche chimiche e organolettiche dell’olio d’oliva per la precisione). C’è ampio spazio perfino per gli usi tradizionali e la simbologia di un prodotto tanto importante per il nostro paese. In effetti, non bisogna dimenticare che l’olio ha accompagnato da sempre l’uomo nel corso della storia e con molteplici funzioni, in primis quella alimentare, ma anche per i finimenti, per le pratiche religiose e molto altro. Il Museo dell’Olivo e dell’Olio (solitamente abbreviato nella sigla Moo) non è altro che il risultato di un attento recupero degli spazi: l’architetto Isabella Gasparro ha voluto valorizzare gli ambienti medievali, mantenendo la facciata realizzata in pietra locale, oltre al portale, il quale risale addirittura al ‘300.

I visitatori potranno anche notare una porta rialzata di piccole dimensioni, quella solitamente chiamata come “porta del morto”, il punto di accesso ai piani superiori. Nel percorso museale spicca senza dubbio una mola a trazione animale e il frantoio a trazione idraulica: si tratta di due testimonianze davvero incredibili di cosa abbia significato la lavorazione industriale del passato, con la struttura che cerca anche di far capire come i sistemi di estrazione si siano evoluti nel tempo.