Giornate Europee del Patrimonio: l’archeologia industriale di Rieti

La giornata odierna e quella di domani saranno sfruttate al massimo da Rieti per celebrare le Giornate Europee del Patrimonio: in questa edizione del 2012, la città laziale ha deciso di partecipare con il proprio Archivio di Stato, uno dei più interessanti a livello nazionale, focalizzando l’attenzione, in particolare, su un tema molto interessante come l’archeologia industriale. Non è un caso, quindi, che vi sarà un apposito convegno proprio oggi, il quale vedrà come protagonisti Roberto Lorenzetti, direttore dell’archivio in questione, e Renato Covino, numero uno dell’Aipai (Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale).

L’argomento, poi, è di sicuro interesse visto che si tratta dell’approfondimento sull’archeologia industriale reatina. La giornata di domani, invece, prevede un’apertura in anteprima assoluta, vale a dire quella della mostra presso l’Archivio di Stato. Fondamentale sarà anche il contributo messo a disposizione dall’Istituto di Storia Economica Nomigliano. In particolare, la conferenza si concentrerà sul patrimonio che attualmente vanta la Sabina, sia per quel che concerne i suoi principali casi di studio che per i progetti di recupero. Uno degli esempi più interessanti di archeologia industriale che la città di Rieti può vantare e di cui non si potrà non parlare oggi è senza dubbio l’ex zuccherificio Maraini.

Questo complesso fu la conseguenza dello sviluppo economico cittadino, visto che nel corso del XIX secolo si decis di puntare su nuovi settori di attività e con una iniziativa imprenditoriale del tutto nuova. Lo zucchero fu un bene molto sfruttato e ne sono una chiara conferma l’istituzione della relativa società reatina per la fabbricazione (1863) e di quella italiana (1879). Il periodo di maggior splendore di tale stabilimento industriale fu senza dubbio quello compreso tra le due guerre, con il direttore Emilio Maraini, fondatore dell’industria saccarifera italiana, che fornì un impulso decisivo. La chiusura definitiva venne sancita nel 1973, in un periodo in cui l’economia di Rieti soffriva moltissimo.