Il Kazakistan potenzierà il suo complesso agro-industriale

Il Ministero dell’Agricoltura del Kazakistan è stato il luogo scelto per un importante meeting di lavoro: ad Astana, infatti, si sono incontrati i rappresentanti dello stesso dicastero e i deputati del Partito Comunista locale per discutere in merito al programma che prevede la costruzione di un complesso agro-industriale. Il progetto in questione prevede che sia sfruttato un arco temporale piuttosto lungo, vale a dire dal 2013 al 2020 per la precisione. Si è capito fondamentalmente che la crescita costante della produzione in termini di nuovi valori di mercato è senz’altro un tratto distintivo del settore primario di questo stato: la produttività e il lavoro si stanno accrescendo, dunque c’è bisogno di maggiori fondi e di dar vita a infrastrutture di tale tipo.

Tra l’altro, serve un nuovo approccio per continuare a percorrere il sentiero cominciato finora, visto che il programma attuale del complesso industriale (quello previsto per il periodo 2010-2014) non viene considerato abbastanza ambizioso e soddisfacente. Secondo il ministro kazako per l’Agricoltura, Asylzhan Mamytbekov, vi sono nuovi trend da sfruttare, soprattutto per quel che concerne l’economia mondiale, ma anche l’ambito demografico. L’imperativo, dunque, è uno soltanto, vale a dire lo sviluppo di un nuovo piano industriale. Un traguardo del genere può essere tradotto nel raggiungimento di diversi indici, in primis l’aumento delle esportazioni potenziali di carne, in modo da venire incontro alle esigenze del mercato domestico, ma anche la stabilizzazione della produzione di frumento a 15-20 milioni di tonnellate l’anno, diversificando le varie aree (semi oleosi, cereali e molto altro).

In aggiunta, è necessario migliorare le tecnologie a disposizione e assicurare una adeguata capacità di trasporto. Una attenzione particolare, poi, sarà rivolta alla produzione commerciale del comparto ittico, visto che si prevedono 50mila tonnellate a partire dal 2025. Il complesso agro-industriale sarà pertanto modernizzato in base alle nuove tecnologie della scienza agricola, ripristinando anche la produzione di fosfati e fertilizzanti.