Tunisia: l’Afi annuncia la creazione di tredici aree industriali

La Tunisia sta assumendo una conformazione decisamente industriale: il paese africano beneficerà a partire dalla giornata odierna di tredici nuove zone in cui dare ampio spazio proprio ai vari settori dell’industria, tanto che è stata prevista una superfice complessiva piuttosto vasta, circa 572 ettari per la precisione. L’obiettivo specifico che Tunisi intende perseguire è quello di catturare il maggior numero possibile di investimenti nuovi di zecca, soprattutto dalle nazioni estere. Come si spiega questa evoluzione così decisa? Anzitutto, bisogna specificare che l’annuncio ufficiale è stato lanciato dall’Afi, vale a dire l’Agence Foncière Industrielle (l’Agenzia Fondiaria Industriale dunque), la quale ha già cominciato a descrivere come saranno caratterizzate queste aree industriali.

Nello specifico, infatti, queste zone saranno in grado di rispondere in maniera adeguata a tutte quelle norme che si riferiscono alla qualità, con una commercializzazione che potrà vantare anche dei prezzi ragionevoli. Come è già stato annunciato, alcune aree sono già pienamente operative dalla giornata odierna: si tratta di cinque zone, quindi ne rimangono altre otto da rendere attive in questo senso. Tra l’altro, l’Afi stessa riesce a gestire al giorno d’oggi ben diciannove zone, quattordici delle quali sono localizzale nelle cosiddette aree di sviluppo regionale, mentre le rimanenti si trovano nella parte costiera del paese.

Il futuro è altrettanto ambizioso. In effetti, si parla già ora dell’individuazione di nuovi siti, nello specifico nelle vicinanze dei confini con Algeria e Libia, in modo da dare vita a dei poli industriali che sappiano venire incontro alle esigenze sempre più importanti degli investitori stranieri. La creazione di questa agenzia risale addirittura al 1973; da allora, sono state create ottantatre aree per una superfice totale di 2.300 ettari, ripartiti nei grandi centri urbani del litorale e delle regioni dell’interno della Tunisia stessa, senza dimenticare la costruzione di sessantotto bastimenti industriali (si tratta di altri 110mila metri quadri di area in questo caso).