Archeologia industriale: il bacino asfaltifero di Ragusa

In Sicilia sembra che ci si sia dimenticati del bacino asfaltifero della Valle dell’Irminio, nel ragusano: si tratta di una zona mineraria molto interessante e un tempo strategica non solo per l’isola. In effetti, tale area venne sfruttata dal punto di vista industriale sin dal ‘700, con compagnie italiane, tedesche e inglesi che dimostrarono un interesse crescente. Quei ricordi ora sono davvero lontani e l’auspicio espresso da più parti è che vi possa essere una opportuna valorizzazione del posto. L’occasione giusta è stata fornita dalla giornata di ieri, la seconda per quel che riguarda il Convegno Nazionale di Speleologia in cavità artificiali, il quale si sta svolgendo proprio a Ragusa Ibla.

L’attenzione dell’evento è stata focalizzata sulle miniere e sull’archeologia industriale, con discussioni molto approfondite su alcuni casi di rilievo, in primis le cave dell’appennino bolognese e quelle presenti nel sottosuolo della città di Catania, senza dimenticare le miniere della Toscana, regione che eccelle da questo punto di vista. Una menzione particolare, poi, è andata a questo bacino ragusano, con un excursus storico che ha permesso di conoscere meglio il suo passato. Nel XVIII secolo esso fu in grado di raggiungere dei livelli incredibili di produzione, tanto che nell’800 si poteva parlare a ragione di uno dei principali giacimenti europei per quel che riguarda la roccia asfaltica.

In realtà, le aree di rilievo sono due, vale a dire Streppenosa e Tabuna. Nel primo caso, la società tedesca Kopp ha sfruttato al massimo i prodotti, nonostante le caratteristiche industriali non proprio eccelse, ma poi vi sono stati lunghi anni di mancato utilizzo; nel secondo caso, invece, lo sfruttamento continua ancora oggi, seppure in modo marginale, segno che le caratteristiche estrattive erano e sono migliori. La giornata odierna del convengo sarà dedicata alle ultime discussioni, con una cinquantina di presenze da città importanti come Milano, Livorno, Trieste, Bologna e Roma.