Chimica industriale: tutti gli utilizzi dei bitumi

Per definire i bitumi ci si può rifare a quanto affermato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr): quando viene impiegato per usi stradali, si tratta di miscele di idrocarburi e i loro derivati non metallici, di origine naturale o derivati dai petroli o dalle rocce, completamente solubili in solfuro di carbonio e dotati di capacità leganti. I bitumi possono essere distinti in “naturali” (impregnanti rocce, sabbie o carboni, oppure presenti sulla superficie terrestre sotto forma di affioramenti, vene e laghi) e “bitumi di petrolio” (si separano dai petroli stessi per semplice esposizione all’aria o per mezzo di una distillazione frazionata). Comunque, si ritengono tutti originati dal petrolio. I bitumi hanno un colore nero o bruno-nerastro, l’aspetto lucido, resinoso o opaco, con l’odore di petrolio che può essere presente o meno.

L’insolubilità all’acqua è un’altra caratteristica di cui bisogna sicuramente tenere conto, oltre all’impermeabilità e alla cattiva conduzione del calore, dell’elettricità e del suono. Dal punto di vista fisico, inoltre, si tratta di corpi solido-plastici, i quali fondono con il calore, ma che non hanno un vero e proprio punto di fusione che si può definire certo. La composizione include soprattutto idrocarburi ciclici saturi, ma anche zolfo e altri elementi variabili. I componenti stessi sono stati raggruppati in cinque distinte categorie. Si comincia con i componenti oleosi, i quali formano le frazioni inerti del bitume.

Si prosegue poi con le resine asfaltiche, che rappresentano il primo anello di passaggio dal petrolio al bitume e sarebbero dovute ad una modificazione degli idrocarburi del petrolio, sotto l’azione dell’ossigeno e dello zolfo. Gli asfalteni, invece, sono il componente più importante dei bitumi e, una volta isolati, costituiscono una polvere grumosa. I carbeni si contraddistinguono per la loro solubilità nel solfuro di carbonio, mentre gli acidi asfaltogeni e le relative anidridi contengono zolfo in quantità variabile e sono solubili nell’alcool, nel cloroformio e nell’etere di petrolio.