La corretta e regolare manutenzione della pialla

La pialla fa parte di quel gruppo di strumenti industriali che richiedono una maggiore cura e manutenzione. Sono diversi gli accorgimenti che vanno ricordati, in modo da porli in essere con regolarità. Anzitutto, è necessario strofinare a cadenza periodica (ad esempio tre mesi) con l’olio di lino o l’olio di lino cotto con il ceppo. Si tratta di oli che si possono rinvenire con una certa semplicità in farmacia, utili anche se utilizzati sul banco su cui si va a piallare. Lo stesso discorso deve essere fatto per il ferro e il controferro, bisognosi di una goccia di olio ogni tanto: lo scopo è presto detto, dato che si vuole impedire l’arrugginimento, in particolare nel caso di debba lavorare in cantina o in un ambiente piuttosto umido.

È consigliabile, poi, verificare se il corpo (il pezzo dritto anteriore) è ancora saldamente attaccato alla pialla, altrimenti bisogna fissarlo di nuovo. Come è normale che sia, poi, è necessario prima di tutto eliminare i residui della vecchia colla. Una volta che è stato terminato qualsiasi tipo di lavoro, inoltre, bisogna arrotare il ferro o affilarlo prima che si riponga la pialla nel luogo in cui di solito viene custodita.

In questa maniera, si possono evitare situazioni spiacevoli, quali il logorio delle suole, i ferri non ben saldati e le feritoie otturate, tutte in grado di rendere praticamente impossibile il lavoro. Se la bocca della pialla si ottura, visto che il cuneo del ferro è diventato troppo lungo, allora si può provvedere accorciando il cuneo stesso per quanto occorre e poi affilarlo. Tra l’altro, è anche possibile che i ferri diventino troppo corti e non si lascino inzeppare saldamente a causa della sporgenza della vite di registro: a ciò si rimedia spostando verso la punta l’alloggiamento del dado. Per i trucioli che si ammucchiano nell’intercapedine, infine, il controferro deve essere limato e spianato.