Superfici metalliche: l’uso delle vernici industriali

Per proteggere in maniera efficace le superfici metalliche si utilizzano delle apposite vernici industriali. Esse possono essere divise in tre grandi categorie: le vernici ai grassi, quelle cellulosiche e infine le vernici a resine sintetiche. Per quel che concerne la prima tipologia appena menzionata, c’è da dire che sono costituire da oli siccativi, resine, diluenti e pigmenti. Gli oli siccativi hanno la proprietà di indurire per effetto dell’ossigeno dell’aria; la cottura, in questo caso, ha lo scopo di aumentare la proprietà siccativa dell’olio stesso, ma bisogna ricordare che anche l’essenza di trementina, una volta aggiunta all’olio di lino, può favorire la fissazione dell’ossigeno dell’aria da parte dell’olio.

Le vernici cellulosiche, invece, possono essere suddivise in base alla nitrocellulosa e all’acetilcellulosa. I componenti sono gli eteri cellulosici, le resine, i plastificanti, i solventi, i diluenti e i pigmenti ancora una volta. I plastificanti, in particolare, hanno lo scopo di impartire la voluta elasticità allo strato di vernice e di ridurre al minimo la friabilità a la rigidità della pellicola di etere cellulosico. I classici esempi sono forniti dall’olio di ricino, dalla triacetina e dagli eteri dell’alcol butilico (la proporzione di utilizzo è quella compresa tra il 50 e l’80% rispetto alla quantità di eteri cellulosici). In conclusione, vi sono le vernici a resine sintetiche. Queste ultime consentono di ottenere dei risultati di gran lunga superiori a quelli che si hanno con gli altri tipi di vernice.

Ve ne sono diversi tipi ovviamente: ad esempio, possiamo citare quelle a resine alla bachelite (il fenolo viene ad essere condensato con la formaldeide), quelle viniliche (in questo caso, al contrario, si verifica la condensazione dell’alcol vinilico con l’acido acetico), ma anche all0urea, al glipral e quelle stiroliche. Una volta terminata la verniciatura vera e propria, il riscaldamento dei pezzi a un centinaio di gradi dà luogo alla polimerizzazione delle resine, con il conseguente indurimento dello strato di vernice.