Edilizia ed infrastrutture, lo sblocca Italia non basta

edilizia
Della difficoltosa fase che coinvolge l’edilizia italiana ed il settore delle costruzioni in genere abbiamo avuto modo di parlare in più occasioni. Sul tema è tornata recentemente l’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) che ha sollevato un nuovo allarme sullo stato del settore.

In una audizione alla Camera dei Deputati il presidente dell’ANCE Paolo Buzzetti ha esposto le valutazione dell’associazione in merito ai contenuti del decreto Sblocca Italia che contiene, nelle intenzioni del Governo, una serie di misure per riavviare l’economia del Paese. Per edilizia ed infrastrutture le previsioni del decreto sono considerate insufficienti e non proporzionali alla gravità della situazione. Se le nuove norme sugli affitti sono valutate positivamente, il quadro complessivo degli interventi previsti è inferiore alle attesa e limitato da un contesto di austerità.

Buzzetti definisce “disperata” la situazione dell’edilizia italiana che convive da tempo con una filiera bloccata. In questo contesto non sono previste nuove risorse ma solo una riprogrammazione degli investimenti assegnati alle grandi opere. Buzzetti ha anche definito le direttrici che potrebbero favorire una ripresa dell’edilizia e del settore delle costruzioni. Tra queste nuovi investimenti nella manutenzione del territorio potrebbero creare occupazione e valore economico ed al tempo stesso ridurre i rischi idrogeologici del territorio.

La riqualificazione delle città e l’edilizia scolastica sono altri due obiettivi chiave che potrebbero contribuire ad una ripresa dell’edilizia nazionale assieme alle grandi opere di collegamento europee a livello infrastrutturale. Un primo passo in questa direzione potrebbe venire dall’esclusione degli interventi di manutenzione e messa in sicurezza e delle grandi opere dai vincoli del “patto di stabilità”.

[Via | ANCE]
[Photo Credits | OpenClipArt]