Filtri sinterizzati: perché sono componenti importanti per le aziende

Avete mai sentito parlare di un settore come quello della sinterizzazione, noto anche con il nome di metallurgia delle polveri? È un campo che risulta di interesse per molte aziende e si inserisce all’interno dell’ingegneria delle nanotecnologie. Presenta un procedimento di tipo fisico meccanico in cui si parte da una materia prima sotto forma di polveri, solitamente di tipo metallico ma non solo, per ottenere pezzi con forma e geometrie precise.

Filtri sinterizzati perché sono componenti importanti per le aziende

I filtri sinterizzati sono uno dei prodotti più all’avanguardia delle realtà che sono specializzate nel settore della metallurgia delle polveri e servono per la filtrazione e l’automazione industriale. A realizzarli anche aziende di eccellenza del Made in Italy come Copor che unisce un’esperienza ultra trentennale a macchinari di eccellenza. Una qualità attestata da diverse certificazioni come quella ISO 9000, che presenta standard precisi ed elevati. In questo articolo andremo a vedere perché i filtri sinterizzati sono importanti in molti campi industriali. Un po’ come quelle componenti nascoste di una macchina che ci sono ma non si vedono. Non sono forse determinanti per il funzionamento di tutto l’ingranaggio?

Caratteristiche, tipologie, settori di interesse

Come tutte le componenti di tipo sinterizzato i filtri sinterizzati sono elaborati con polveri di tipo metallico. Tra i materiali preferiti ci sono l’acciaio inossidabile e il bronzo. I filtri sinterizzati possono essere anche fabbricati in rete e tela metallica e, quindi, in acciaio inox, ottone, ferro zincato, e bronzo. A seconda dell’elemento metallico di cui sono fatti presentano usi diversi e, in generale, sono un adoperati nel settore pneumatico e in quei campi dove è necessario effettuare procedure di filtrazione di un liquido o di un gas. Indispensabile, quindi, che il materiale risulti compatibile con l’elemento a contatto. In sintesi, i filtri sinterizzati sono adoperati nelle seguenti branche dell’industria:

  • Edilizia.
  • Agricoltura.
  • Automotive.
  • Enologia.
  • Chimica.
  • Petrolchimica.
  • Farmaceutica.

Le loro caratteristiche peculiari sono:

  • Resistenza alla corrosione.
  • Resistenza alle temperature.
  • Resistenza di tipo meccanico.
  • Design accattivante e versatile.
  • Capacità di sopportare pressioni elevate.
  • Costo accessibile.

Tutti questi elementi li rendono preferenziali per le operazioni di filtrazione. Andiamo ora più nel dettaglio.

Filtri sinterizzati: in bronzo, acciaio inox o rete e tela metallica?

La scelta è vasta e ogni tipologia ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi. I filtri sinterizzati in bronzo presentano una buona resistenza all’acqua marina e sono soventemente applicati in campo idraulico e in applicazioni pneumatiche. Denotano, tuttavia, una scarsa resistenza alla corrosione, prestazione che riescono a migliorare se sottoposti a nichelatura.

I filtri sinterizzati in acciaio inossidabile sono perfetti per quei processi dove è richiesta una resistenza a temperature particolarmente elevate e sono in grado di sopportare fino a una gradazione pari a 450°C. I settori in cui sono maggiormente impiegati sono quello farmaceutico, alimentare, nucleare, medicale, chimico, petrolchimico e aeronautico.

Infine i filtri in rete e tela metallica, i più variegati sia per i materiali con cui sono fabbricati, come abbiamo accennato davvero molteplici, sia per la versatilità: il loro impiego interessa campi come quello chimico, farmaceutico ma anche il mondo automobilistico. Le prestazioni in termini di filtraggio sono migliori di quelle dei filtri tradizionali, rispetto ai quali hanno anche una maggiore durata.

I filtri sinterizzati sono una componente essenziale, capace di fare la differenza in diversi settori dell’industria. Ecco perché la scelta della casa di produzione è fondamentale. Perché in un settore come quello della metallurgia delle polveri il know how è un elemento imprescindibile.