Fincantieri: i sindacati dicono sì agli interventi nel cantiere di Castellammare di Stabia

Fincantieri i sindacati dicono sì agli interventi nel cantiere di Castellammare di Stabia

“Il cantiere di Castellammare di Stabia sarà riammodernato. Al posto dello scivolo di varo verrà realizzata una piattaforma sommergibile che comporterà una serie di vantaggi tra cui un incremento della produzione”. È quanto prevede il nuovo piano di investimenti di Fincantieri che ha l’obiettivo di aumentare la produzione non solo nel sito navale stabiese ma anche in tutti gli altri.

L’ingente carico di lavoro acquisito negli ultimi tempi dal Gruppo navale, vedrà tutti gli stabilimenti notevolmente impegnati nei prossimi anni. Pertanto è stato messo a punto un piano di interventi che possa ancora di più migliorare l’ottimo lavoro svolto fino ad oggi.

La notizia di un intervento sul sito di Castellammare aveva messo in allarme lavoratori e sindacati ma Fincantieri assicura che “gli investimenti pensati non vanno nella direzione della riduzione, ma dell’incremento della capacità produttiva”.

Oggi il responsabile delle Risorse umane e delle relazioni sindacali di Fincantieri, Marco Grillo, ha incontrato i sei delegati della rappresentanza sindacale unitaria (RSU) di Stabia (FIM-FIOM-FAILMS), con i quali ha affrontato proprio la tematica relativa al piano di ammodernamento, illustrando il piano industriale che Fincantieri dovrebbe varare entro il primo trimestre del 2019.

La nuova conformazione del sito di Castellammare ha convinto i sindacati che a conclusione dell’incontro hanno diramato un comunicato in cui affermano che il nuovo piano rappresenta “una soluzione da poter perseguire” a patto che “il progetto si sviluppi così come presentato”.

“Per rendere tutto ciò attuativo – scrivono i sindacati -, c’è bisogno di un forte intervento delle istituzioni a partire dalla quota parte per gli investimenti previsti sulle aree demaniali, mentre l’azienda già si è resa disponibile a supportare economicamente la parte di adeguamento infrastrutturale non ancora quantificata”.

“La RSU di fabbrica – affermano infine -, come sempre, vigilerà attentamente affinché il tutto venga realizzato per garantire il futuro al nostro stabilimento”.

L’imponente opera di riqualificazione non ridimensionerebbe lo stabilimento, ma invece andrebbe ad assicurare il lavoro per altri 10 anni in un ruolo strategico chiave per Fincantieri.

Il piano industriale illustrato da Marco Grillo ha rassicurato gli operai che temevano un depotenziamento del sito. Il piano riduce i tempi di ammodernamento del cantiere, stimati in pochi mesi, in quanto i lavori si concentreranno sullo scalo, nella trasformazione a piattaforma. In questo modo il cantiere sarà reinserito in tempi brevi nel circuito di costruzione dell’azienda.

La società navale è al vertice del panorama internazionale e ha un portafoglio ordini in continua espansione, tutto ciò comporta che i tempi delle commesse devono essere rispettati e in questa direzione marcia il riammodernamento.

Il potenziamento dell’impianto di Stabia consente la costruzione di navi e tronconi più grandi di 250 metri, con un incremento della produzione del 40% per l’intero cantiere.

“Il sistema di varo attuale, che avviene tramite scalo – osserva la società -, è ormai anacronistico e antieconomico, a tal punto che questo sistema è stato eliminato in tutti i cantieri del mondo modernamente organizzati. Il nuovo impianto di costruzione assicura maggiore efficienza al ciclo produttivo e un livello di sicurezza più alto per il personale addetto alle operazioni di varo, senza considerare gli innegabili vantaggi derivanti dal lavorare in piano”.

“Questo sistema – prosegue l’azienda -, insieme ad un piano di interventi volti principalmente al recupero di spazi e all’efficientamento dell’area scafo, consentirebbe di abbattere i costi di produzione, rendendo così possibile la costruzione a costi competitivi di più navi, anche in parallelo, oltre a tronconi per unità da crociera”.

Una volta ultimata la prima fase del lavoro i carrelli trasportano lo scafo sulla piattaforma sommergibile affiancata alla banchina del porto. Affondando la piattaforma si ottiene il galleggiamento dello scafo e quindi l’intervento delle squadre di allestimento.