Il rilancio dell’area industriale di Massa e Carrara

Il rilancio dell’area industriale di Massa e Carrara passa necessariamente per il piano appena approvato e varato dalla giunta della Regione Toscana: gli obiettivi che si intendono perseguire con questa iniziativa sono quelli del sostegno dello sviluppo, ma anche del potenziamento dell’occupazione sul territorio. In pratica, si tratta di vari incentivi che sono destinati a rendere più semplice l’insediamento delle nuove aziende in questa stessa area. Volendo essere ancora più precisi, si può considerare tutto ciò come l’ultima fase del Piano Regionale di Sviluppo relativo al periodo 2011-2015.

Circa un anno e mezzo fa, si è cominciato questo percorso richiedendo e ottenendo il riconoscimento della zona come un’area di crisi complessa e con un impatto ben preciso sulla politica industriale dell’intero paese (come è stato stabilito dal Ministero dello Sviluppo Economico). Il piano in questione, inoltre, è di tipo integrato, il che vuol dire che ogni soluzione e mezzo possibile sono uniti per mettere in primo piano gli investimenti, agevolare il fronte occupazionale e risolvere i problemi ambientali più urgenti. Anche le risorse saranno integrate alla stessa maniera. Come ha spiegato la stessa giunta, ci sarà il preciso impegno a mettere in campo altri strumenti utili per le imprese che vogliono insediarsi nell’area industriale in questione.

Di fatto, è proprio questo l’obiettivo primario del piano di rilancio. Entrando maggiormente nel dettaglio di quest’ultimo, vi sono sette aree tematiche: si comincia con l’accordo di programma per il sito di interesse nazionale, proseguendo poi con lo sviluppo del polo industriale del Nuovo Pignone, gli interventi di reindustrializzazione per l’ex Eaton, i lavori relativi ai Nuovi Cantieri Apuania, gli interventi per il settore lapideo, l’attrazione di nuovi investimenti e le politiche relative a competitività e lavoro. L’avvio delle nuove attività produttive, comunque, dovrà essere preceduto dalla bonifica ambientale e dal ripristino del sito di interesse nazionale, come previsto anche nel 2011.