La Forestale di Pavia sequestra l’area industriale ex-Chatillon

C’è stato bisogno del pronto intervento del Corpo Forestale di Pavia e degli agenti del Parco Lombardo Valle del Ticino per concretizzare il sequestro di una vasta zona industriale del luogo: si tratta, nello specifico dell’area denominata solitamente come “ex-Chatillon”, la quale si trova proprio nel comune pavese. Per quale motivo si è resa necessaria una operazione tanto drastica? Il terreno in questione, la cui area complessiva può essere stimata in circa 60mila metri quadrati, è stato sfruttato in passato per erigere lo stabilimento industriale della Snia Viscosa. Questo nome fa subito venire in mente le principali attività italiane per quel che concerne il settore chimico-tessile, in particolare nelle regioni del Nord.

Per l’appunto, l’impianto non è attivo da diverso tempo ed è stato dismesso, ma la Procura di Pavia aveva richiesto da tempo alla stessa Forestale di dar vita ad accertamenti piuttosto accurati. Quello che è emerso è presto detto. Anzitutto, bisogna sottolineare come gli interventi siano stati caratterizzati soprattutto da carotaggi: la consulenza tecnica e i Nipaf (l’acronimo in questione sta a indicare i Nuclei Investigativi Provinciali di Polizia Ambientale e Forestale) hanno riscontrato la presenza di elementi nocivi, in primis moltissimo zolfo, ma anche diversi metalli ad alto tasso di tossicità, idrocarburi pesanti in elevata quantità e molto altro. Tutto questo si trova a otto metri di profondità dal suolo, dunque si può soltanto immaginare il rischio che si corre in sua presenza.

In effetti, lo stretto contatto con la falda acquifera e la propagazione delle stesse sostanze pericolose minacciano da tempo le acque sotterranee. Ecco perché tale area industriale non poteva non essere interessata da un sequestro. D’altronde, la perizia ha evidenziato perfino moltissimi rifiuti interrati, oltre alla totale assenza di qualsiasi trattamento per i materiali coinvolti. La proprietà attuale è quindi responsabili della situazione attuale, ma non è troppo tardi per la bonifica della zona e il contenimento dell’inquinamento.