Gas industriali: l’acetilene

L’acetilene è un gas di odore agliaceo, con un forte potere calorifico, esplosivo a pressone superiore a due chilogrammi per centimetro quadrato e che si ottiene ponendo a contatto l’acqua e il carburo di calcio in degli appositi gasogeni. Per quel che riguarda le piccole officine, si usa di solito un gasogeno a caduta d’acqua: quest’ultimo è costituito da una campana in metallo, entro cui si trova appunto l’acetilene che è stato prodotto, con tanto di chiusura idraulica dal bacino sottostante. Nella parte esterna, invece, si trova una vaschetta con dell’acqua che viene fatta cadere sul carburo, contenuto un una cassetta sottostante al bacino.

Quando l’acetilene viene erogato, la campana discende e un peso di ferro aziona una piccola valvola, aprendo la via all’acqua che va a cadere sul carburo formando quindi il gas. L’acetilene prodotto in questa maniera entra nella campana, sollevandola, finché a un certo punto, essendosi sollevato anche il peso, la valvoletta si chiude e la formazione del gas si arresta. Per i grandi impianti industriali, al contrario, si sfruttano dei gasogeni a caduta di carburo, nei quali la caduta dello stesso viene regolata dal movimento ascendente o discendente della campana di raccolta.

I gasogeni a contatto sono poco usati perché molto pericolosi, visto che il carburo è contenuto in un cestello, al centro di una campana di raccolta, a tenuta idraulica. Un impianto di produzione di acetilene è provvisto in ogni caso di un depuratore e di una valvola idraulica. Il depuratore ha lo scopo di eliminare dall’acetilene le impurità, come ad esempio il pulviscolo di calce, il vapore acqueo, l’ammoniaca e altri prodotto catramosi. La valvola di sicurezza idraulica, invece, è utile per scongiurare i danni che si potrebbero produrre in caso di un ritorno di fiamma, evento che si verifica quando la punta del cannello è ostruita in qualche modo.