Gli impieghi e le produzioni industriali dei mastici

La produzione industriale dei mastici, un tempo piuttosto empirica, si è sempre più orientata verso un impiego piuttosto specifico su qualsiasi tipo di materiale con cui si può avere a che fare. È quindi utile distinguere quali sono le tipologie principali in questo senso, in modo da comprenderne l’utilità e le differenze. Un esempio molto interessante è offerto senza dubbio dai cosiddetti “mastici a freddo”. In pratica, si tratta di quelle soluzioni industriale dense e a base di caucciù, oppure di resine sintetiche e di solventi di natura organica: la classica presentazione che possiamo rinvenire in commercio è quella dei tubetti che sono pronti all’uso, visto che il loro impiego peculiare riguarda il caso domestico e quello artigianale. Al contrario, i mastici a fusione sono quelli che prevedono una composizione a base di cera lacca, colofonia, coppale e pece.

In questo caso, tali prodotti vengono impiegati e applicati attraverso una apposita fusione nelle parti che è necessario unire: l’industria chimica, inoltre, è uno dei comparti che ne beneficia maggiormente, con degli utilizzi molto frequenti. Ma i mastici possono anche essere a base di glicerina e litargirio. Di cosa si tratta esattamente? Queste ultime produzioni vantano una costituzione piuttosto particolare, vale a dire delle sostanze organiche in prima battuta, il tutto misto al già citato litargirio, il quale altro non è che l’ossido che si ottiene dal piombo. L’impiego più classico in questo senso è quello relativo all’industria idraulica.

I mastici a resine naturali, poi, sono a base anch’essi di caucciù e colofonia, oltre alla gomma lacca, coppale, l’asfalto e il bitume: gli impieghi industriali sono svariati, soprattutto per quel che concerne le costruzioni e le infrastrutture. Infine, non si possono dimenticare i mastici che beneficiano una composizione a base di resine sintetiche, vale a dire quelli che prevedono esteri della cellulosa, derivati polivinilici, ma anche i poliacrilati e i polimetacrilati: l’uso più emblematico è quello relativo alla costruzione di vetri di sicurezza.