Inquinamento industriale: l’Epa si concentra su caldaie e inceneritori

La Environmental Protection Agency, agenzia americana che svolge attività di tutela e protezione dell’ambiente (meglio nota con l’acronimo Epa), ha introdotto delle regole nuove di zecca che hanno un preciso obiettivo: in effetti, si punta con convinzione a ridurre l’inquinamento tossico dell’aria causato dalle caldaie e dagli inceneritori industriali. Di conseguenza, in questo modo si punta a offrire un settore industriale caratterizzato da una maggiore flessibilità e da un sensibile ridimensionamento dei costi. Secondo quanto affermato dall’amministrazione Obama, tra l’altro, oltre 1,5 milioni di caldaie presenti in tutti gli Stati Uniti non sono coperte e regolamentate da alcuna legge.

Il motivo è presto detto: si tratta di apparecchi ritenuti di dimensioni troppo ridotte o in grado di emettere un inquinamento industriale trascurabile per dar vita a un vero e proprio controllo. Tutti questi cambiamenti a cui si sta facendo riferimento richiederanno dei controlli sull’inquinamento in circa 2.300 dei più grandi inceneritori e delle caldaie che si trovano in suolo americano: ciò vuol dire che nel novero saranno ricomprese quelle strutture che sono presenti nelle raffinerie petrolifere e negli stabilimenti chimici. I settori industriali coinvolti sono tra i più diversi. Come risultato ipotizzabile, quasi 200mila tra le caldaie più piccole (197mila per la precisione) dovrebbero essere capaci di venire incontro alle richieste di tali regole, più precisamente attraverso delle messe a punto di routine.

L’agenzia ha fatto sapere, inoltre, che le revisioni in questione sono utili per mantenere intatte le protezioni della salute pubblica, nel pieno rispetto delle esigenze dell’industria e degli stakeholder. Non è un caso che si sia focalizzata l’attenzione su questo ambito. In effetti, gli inceneritori industriali sono soliti bruciare carbone e altri combustibili fossili: l’intento è quello di generare il maggior quantitativo possibile di vapore e di acqua calda, al fine di perfezionare il riscaldamento e l’energia elettrica, ma il risvolto ambientale è davvero negativo.