Inquinamento industriale: un piano ambizioso in Vietnam

Il Comitato del Popolo del Vietnam ha selezionato quelli che potrebbe essere l’obiettivo e il risultato migliori per ridurre l’inquinamento industriale a partire dal 2015: si tratta di un piano di gestione molto ambizioso e interessante, il quale si focalizza, in particolare, sul controllo di vari settori, in primis quello chimico, tessile, dei coloranti, della carta, alimentare e delle risorse naturali, vale a dire i principali responsabili degli alti livelli attuali. Inoltre, tale progetto è stato in grado di stipulare quali sono le zone industriali e i parchi high-tech che dovrebbero beneficiare quanto prima di innovativi sistemi di trattamento per quel che concerne le acque di scarto, cercando di venire incontro agli standard di protezione ambientale.

Tra l’altro, bisogna ricordare come l’8% dei rifiuti industriali più pericolosi nello stato asiatico necessitino una collocazione ideale, un immagazzinamento e un trattamento peculiare. Le società che sono attive nelle principali manifatture industriali sono quelle che finora hanno causato l’inquinamento più serio e dannoso da questo punto di vista ed è per questo motivo che si sta richiedendo la loro chiusura o lo spostamento dalle aree residenziali, in modo da rispettare il vivere quotidiano dei cittadini. Il piano riguarderà per il momento la capitale Hanoi, vale a dire quella in cui il settore industriale è maggiormente sviluppato, ma l’intenzione è di far rimanere in piedi le costruzioni infrastrutturali e le produzioni più importanti.

La città in questione provvederà a pubblicare ogni anno delle liste di stabilimenti inquinanti, supervisionando la costruzione dei sistemi di trattamento dei rifiuti, oltre a quelli per la gestione dei dati, ma tutto comincerà soltanto a partire dal prossimo anno. Nel frattempo, comunque, è stata velocizzata la costruzione di un impianto per i residui idrici di scarto nelle aree industriali concentrate, tra cui il parco di Quang Minh 1. Gli stabilimenti già completati, al contrario, sono quelli di Tu Liem, Phu Nghia e Thac That-Quoc Oai.