Piena crisi per il settore industriale delle energie rinnovabili

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Fino a qualche tempo fa il settore delle energie rinnovabili sembrava uno dei più promettenti dell’intera industria italiana. Ma sono bastati solo un paio di anni a ribaltare decisamente la situazione. Negli ultimi due anni, infatti, il settore industriale delle energie rinnovabili ha subito una perdita di fatturato pari al 50 per cento e ha perso più di 8 mila addetti. 

Il settore delle costruzioni ha perso il più alto numero di posti di lavoro

Sono questi i dati relativi al 2011 e al 2012 rilevati dall’associazione di categoria Anie/Gifi. Inoltre, nel corso del 2013, per l’intero settore è aumentato anche il ricorso alla cassa integrazione, che ha coinvolto più di 4 mila dipendenti solo nei primi nove mesi dell’anno, facendo raddoppiare il numero delle ore rispetto al 2012.

Gli aiuti di Stato all’industria italiana sono i più bassi d’Europa

Secondo gli esperti, però, le principali cause di questa situazione sono da individuare in almeno tre importanti fattori:

  • la mancanza di un adeguato piano energetico nazionale
  • la revisione del meccanismo di elargizione degli incentivi per le energie rinnovabili
  • la fuga dei capitali e degli investimenti all’estero.

A deprimere ancora di più il settore sopraggiunge in questo momento anche l’alto peso delle imposte, che gravano per circa 6 miliardi di euro. Gli investimenti nel settore, però, si sono progressivamente ridotti.

Eppure il business delle rinnovabili è stato visto giustamente come una grande possibilità solo qualche anno fa e come il miglior investimento a lungo termine compiuto dall’intero paese. Ci sarebbe quindi bisogno di detrazioni fiscali a favore delle aziende per favorire l’autoproduzione di energie rinnovabili.