Storia industriale delle stazioni ferroviarie

Uno dei principali soggetti emergenti che esplodono letteralmente sulle città ottocentesche è senza dubbio la stazione ferroviaria.

Si tratta forse dell’elemento che meglio di altri è stato capace di riassumere gli slanci verso l’innovazione tecnica e quella economica: i grandi fabbricati ferroviari, infatti, vengono costruiti tra il 1840 e il 1860, dando vita a delle vere e proprie reti integrate che circondano l’intero territorio circostante. Sono molti i nomi che avremmo sentito pronunciare dagli increduli cittadini di quell’epoca, come ad esempio stazione di testa, railroad terminal o anche Knopfbahnof, in pratica la degna conclusione delle grandi città che svolgono il ruolo di capitale del loro paese; gli esempi sono facilmente intuibili, si tratta di Parigi, Londra e Berlino.

L’industria in questione lavora a pieno regime ed è capace di dar vita a fabbricati destinati ai viaggiatori e tettorie per i treni in viaggio. La tettoia, in particolare, assume in pieno i caratteri principali della linea ferroviaria, quindi le volte metalliche, le quali si ripetono in maniera identica e costante, così come i binari, i ponti e le pensiline. Il fatto di aver accostato i due elementi, poi, non è certamente casuale, anzi risponde in modo perfetto a una logica di tipo industriale: nello specifico, le parti standardizzate appena citate hanno il vantaggio di essere prodotte e sagomate in officina, per essere successivamente montate all’interno del cantiere.

L’oggetto ottenuto così è piuttosto uniformato ed entra a far parte di moltissimi panorami del XIX secolo. Per quel che concerne infine il fabbricato dei viaggiatori, c’è da dire che esso viene inserito nel contesto della città in tutta la sua grandezza e trattato allo stesso modo di altri edifici di cui riprende gli stili architettonici: le soluzioni stilistiche sono davvero moltissime e nascono tutte dalle potenzialità sempre maggiori degli imprenditori, degli operai e delle società industriali che si interessano ai progetti.