Storia moderna dell’industria aeronautica

L’aereo è oggi un mezzo di trasporto fin troppo diffuso, utilizzato sia per ragioni di lavoro che di svago. In molti sono a conoscenza dell’antenato più celebre degli attuali veicoli, vale a dire il fragile biplano dei fratelli Wright, ma pochi sono a conoscenza della storia dell’industria aeronautica nel suo complesso. Dopo vari esperimenti nel Medioevo e nel Rinascimento, è nel XIX secolo che si segna l’inizio di una nuova fase per quel che riguarda la storia del volo umano: l’inglese Arthur Cayley stabilisce la necessità di disporre di una superficie portante di adeguate dimensioni che sostegna l’aereo stesso. Nasce quindi il moderno concetto di ala.

Nel 1842, poi, un altro britannico, Richard Henson, progetta una macchina volante mossa da un motore a vapore da 25-30 Cavalli Vapore e che costituisce il primo esempio di aereo ad ala fissa ed eliche trainanti. Verso il 1830, inoltre, si afferma anche il pallone dirigibile ad aria calda, con cui alcuni temerari compiono memorabili imprese. Il 1880 è un’altra data fondamentale in questo senso, visto che gli studiosi Pomes e De la Pauze progettano un elicottero con motore funzionante con polvere da sparo, mentre il conte tedesco Von Zeppelin perfeziona ulteriormente i dirigibili. Il 17 dicembre 1903, finalmente, il piccolo aereo Flyer costruito da Orville e Wilbur Wright si stacca da terra per dodici secondi, percorrendo un tragitto di trentasei metri: è la svolta, e questo mezzo arriva anche in Europa.

Nella Prima Guerra Mondiale verrà sfruttato come mezzo di combattimento e, alla fine del conflitto, avrà già superato la sua fase pioneristica: il suo impiego si allarga a nuovi orizzonti, come ad esempio il trasporto di merci e di persone, dando il via a quella che siamo abituati a chiamare industria dell’aviazione civile. Infine, nel volgere di pochi anni i motori a turbina diventano una componente abituale degli aerei destinati al medio e lungo raggio.