L’Inghilterra e la nascita della produzione meccanica in serie

È consuetudine ascrivere ai soli Stati Uniti il merito pioneristico per quel che riguarda la produzione industriale in serie standardizzata, senza dimenticare la catena di montaggio. Non c’è dubbio che l’attuale prima economia mondiale abbia svolto un ruolo determinante nell’800 in diversi settori ingegneristici, ma in realtà molti metodi furono anticipati dalle prime aziende meccaniche presenti in Inghilterra. Tutto questo non deve però sorprendere più di tanto, visto che gli stessi metodi a cui si sta facendo riferimento furono resi possibili grazie all’invenzione di macchine utensili automatiche, gran parte delle quali fecero la loro comparsa proprio in Inghilterra tra la fine del ‘700 e l’inizio del secolo successivo.

La diversificazione della produzione industriale inglese – Parte Prima

La natura dello sviluppo che ha coinvolto l’Inghilterra nei sessanta anni che hanno preceduto l’inizio della Rivoluzione Industriale è molto variegata e non può essere analizzata prendendo in considerazione soltanto un settore: ci furono infatti industrie che riuscirono a svilupparsi in maniera più rapida rispetto alle altre, ma si assistette anche al crollo di settori tradizionali, come ad esempio quello dei tessuti di lana di vecchio tipo (old draperies se si vuole utilizzare un gergo anglosassone). Fatto sta che l’industria mineraria, quella della raffinazione del sale, la fabbricazione di chiodi, la tessitura del lino, la raffinazione dello zucchero e perfino la lavorazione del vetro progredivano in maniera evidente, dando vita a nuove attività e nuove ricchezze.

Ned Ludd, l’uomo simbolo della Rivoluzione Industriale

Si conosce in maniera abbastanza approfondita il fenomeno del “luddismo”, il movimento popolare britannico che nel XIX secolo lottò strenuamente contro l’introduzione delle macchine nel mondo del lavoro: ma da cosa prese spunto questa rivolta? La tradizione vuole che l’ispiratore del luddismo sia un certo Ned Ludd (secondo alcuni, il suo cognome era Lud), nato col nome di battesimo di Ned Ludlam e considerato una vera e propria figura folkloristica dagli inglesi. In effetti, furono proprio le sue azioni coraggiose a ispirare il personaggio di Capitan Ludd, il quale divenne il leader e fondatore dei luddisti. La biografia di questo individuo non è certo molto chiara, ma comunque si sa che il suo villaggio di nascita era quello di Anstey, non molto distante dalla città di Leicester.

Rivoluzione industriale inglese: i casi di Sowerby e Calverley

Le città di Calverley-cum-Farsley e Sowerby erano dislocate esattamente all’interno del distretto industriale britannico dello Yorkshire occidentale, un fulcro della Rivoluzione Industriale inglese nel corso del XVIII secolo: la loro fortuna derivò soprattutto dal settore tessile, nonostante la stessa Sowerby fosse il doppio di Calverley per quel che riguarda le dimensioni e la popolazione complessiva. In realtà, le due cittadine in questione hanno beneficiato di una precoce e forte dipendenza dall’industria del vestiario, ma le forme di organizzazione proto-industriale furono assai differenti. Nello specifico, questa dipendenza dal tessile derivava, in particolare, dalla volontà di conseguire un miglioramento dal punto di vista economico e sociale.

Industria e crescita urbana tra XVIII e XIX secolo

La seconda metà del ‘700 è caratterizzata senza dubbio da una crescita economica piuttosto florida da parte di poche nazioni.

La Gran Bretagna rappresenta proprio una di queste, una sorta di anticipazione rispetto alla crescita generalizzata del secolo successivo: molte delle tendenze che si verificano in questo paese, infatti, sono precursori del ciclo di industrializzazione futuro. Il motivo viene rinvenuto da molti nell’aumento esponenziale della popolazione. I centri urbani, di conseguenza, si diffondo sempre più e con essi i trasporti e gli scambi commerciali.