L’Inghilterra e la nascita della produzione meccanica in serie

È consuetudine ascrivere ai soli Stati Uniti il merito pioneristico per quel che riguarda la produzione industriale in serie standardizzata, senza dimenticare la catena di montaggio. Non c’è dubbio che l’attuale prima economia mondiale abbia svolto un ruolo determinante nell’800 in diversi settori ingegneristici, ma in realtà molti metodi furono anticipati dalle prime aziende meccaniche presenti in Inghilterra. Tutto questo non deve però sorprendere più di tanto, visto che gli stessi metodi a cui si sta facendo riferimento furono resi possibili grazie all’invenzione di macchine utensili automatiche, gran parte delle quali fecero la loro comparsa proprio in Inghilterra tra la fine del ‘700 e l’inizio del secolo successivo.

Il paese nordeuropeo doveva necessariamente soddisfare la crescente domanda di macchinari industriali in ferro e per ottenere un risultato simile aveva bisogno di rivoluzionare la produzione delle macchine. I primi “ingegneri” della Rivoluzione Industriale erano costruttori di macchinari, fabbri, carpentieri e costruttori di orologi, dunque tutti artigiani. Con l’800 si posero nuove problematiche relative all’industria meccanica ed esse furono risolte in maniera brillante da brillanti ingegneri. I nomi sono quelli di Joseph Bramah, Henry Maudslay e Joseph Clement. Questi ultimi, insieme ad altri come William Fairbairn, si stabilirono a Manchester, città che, grazie soprattutto allo sviluppo dell’industria cotoniera e della rete ferroviaria, diventò la zona inglese più importante in assoluto per quel che riguarda l’ingegneria meccanica.

È proprio qui, infatti, che si produssero macchinari tessili, ma anche turbine idrauliche, macchine a vapore, caldaie, locomotive e altri prodotti meccanici. Gli ingegneri di Londra e Manchester, insomma, furono in grado di risolvere in modo graduale il problema della meccanizzazione della costruzione di macchine, inventando dei macchinari utili come i torni, le piallatrici, le perforatrici, le escavatrici, le scanalatrici e le levigatrici, senza dimenticare le punzonatrici e le tranciatrici, perfette per rendere più accurata la precisione nella costruzione (secondo alcuni addirittura “matematica”).