Tasse record per industrie e cittadini italiani

A welder works in the production plant of the Syd Varanger iron ore mine near the arctic city of Kirkenes, northern Norway on June 3, 2013. AFP PHOTO / PIERRE-HENRY DESHAYES        (Photo credit should read Pierre-Henry DESHAYES/AFP/Getty Images) Nel corso dell’anno la pressione fiscale raggiungerà il 44,2% del Prodotto interno lordo. Quest’ultimo dato desta decisamente molta preoccupazione per quelle che sono le industrie italiane e gli stessi cittadini dato che il 44,2% del Pil è un vero e proprio record, record mai toccato in passato che conta 12,8 punti percentuali in più rispetto al 1980. L’Associazione Artigiani Piccole Imprese Mestre (CGIA) ha sottolineato che ciascun contribuente e cittadino italiano, bambini compresi, verserà, nell’intero anno del 2013, un totale d’imposte e tasse (compresi anche i contributi) per un totale di 11.629,00 euro. Questi 11.629,00 euro che verranno versati da quest’ultimi soggetti indicati, ammontano al 120% in più di quanto i contribuenti italiani hanno pagato nel 1980, ovvero 5.272,00 euro pro capite (dato ricalcolato al netto dell’inflazione del 2012). Questi dati, decisamente preoccupanti per le imprese che cercano di rimanere in piedi in questo difficile scenario economico e per tutti i giovani e meno giovani alla ricerca di un lavoro, fanno arrivare alla conclusione che il gettito fiscale e contributivo del 1980 ammontava a 63,8 miliardi di euro. I 63,8 milioni di euro in questione sono ricalcolati al netto dell’inflazione del 2012. Le previsioni della fine dell’anno corrente indicano che finirà nelle casse dell’erario una cifra decisamente più consistente, cifra che ammonta a un totale di ben 694 miliardi di euro. Quest’ultimo dato, paragonato con quello del lontano e più ricco 1980, fa capire come il gettito fiscale sia aumentato a dismisura e come questo continui a pesare sulle industrie e sui cittadini. Questa politica fiscale sta rendendo l’Italia l’unico paese dell’europa che non riesce a far ripartire la propria economia, un’economia soffocata da un fisco troppo pesante che spesso e volentieri fa chiudere o emigrare l’industria italiana.