I vari impieghi e i vantaggi del cartone bitumato

Il rivestimento di un tetto in semplice cartone non riuscirebbe a offrire alcun tipo di isolamento termico. Ecco perché questo materiale non può essere utilizzato come vera e propria copertura, se non dopo aver provveduto a preparare il tetto con un apposito strato isolante. In passato i tetti venivano coperti con il cartone su cui successivamente si stendeva il catrame: la copertura in questo caso doveva essere catramata di nuovo ogni due o tre anni. Da diversi anni, però, l’industria ha messo in commercio un cartone bitumato che non ha alcun bisogno di manutenzione. Il materiale è anche rivestito con una lana di vetro resistente all’invecchiamento e provvisto di elevata resistenza.

Le strisce di cartone bitumato si mettono in opera attraverso adesivo e chiodi. Come collante si può utilizzare anche il bitume a caldo (il riscaldamento avviene prima della lavorazione vera e propria) oppure a freddo. Quest’ultima soluzione consente di operare comunque in maniera più agevole. I chiodi in questione, poi, devono essere necessariamente a testa larga e zincati, così si può scongiurare la ruggine. La struttura portante, invece, è rappresentata da una armatura piuttosto compatta di tavole grezze, realizzata con delle perline.

Prima della messa in opera effettiva, queste stesse tavole dovrebbero essere trattate con un fondo di preparazione, anch’esso a base di catrame come è normale che sia. Andando a impiegare tre strati di cartone si ottiene una copertura che beneficia della massima tenuta: in pratica, viene garantito uno strato inferiore di tipo sabbiato, uno intermedio, il quale è rivestito con lana di vetro, e uno strato di copertura che è appositamente granulato. Di conseguenza, la copertura di un tetto con il cartone bitumato è un lavoro piuttosto semplice, dai costi abbastanza contenuti e con la riuscita sicura. Il materiale deve essere semplicemente fissato con pochi altri accorgimenti e la protezione che si ricava è senza dubbio di lunga durata.