Rivoluzione Industriale: l’eredità del Quarry Bank Mill

Una delle principali eredità industriali di tutto il Regno Unito è senza dubbio quella di Quarry Bank, villaggio delle West Midlands: è infatti in questo luogo che si può ammirare in che modo vivesse una comunità industriale ai tempi della Rivoluzione. A Quarry Bank si può respirare ancora quella atmosfera di tantissimi anni fa. Fortunatamente, sono possibili delle visite allo stabilimento tessile, il quale veniva sfruttato per la lavorazione del cotone, senza dimenticare che tale impianto era alimentato dalle ruote ad acqua più potenti di tutto il continente europeo.

Industria siderurgica: si avvicina l’edizione 2013 di SteelFab

SteelFab è la principale fiera commerciale del Medio Oriente, in grado di attirare i principali protagonisti dell’industria regionale attiva nella lavorazione, nella manifattura e nella fabbricazione di acciaio, come suggerisce appunto il nome: ogni anno a gennaio, l’attenzione globale è tutta rivolta all’Expo Centre Sharjah, più precisamente negli Emirati Arabi Uniti, con la convergenza dei principali acquirenti mediorientali, senza dimenticare i produttori internazionali. La piattaforma in questione è ampiamente dedicata e ben rifornita, ecco perché tale fiera industriale è riuscita a conquistare un successo davvero importante.

I principali residui industriali degli oleifici

Una volta terminata la lavorazione industriale dell’olio, non rimangono che i suoi residui: da questi ultimi, comunque, è sempre possibile riuscire a estrarre altre qualità di olio, le quali sono in genere non commestibili, ma utili per diversi scopi industriali. Gli esempi più classici possono essere quelli relativi alla fabbricazione di saponi, di vernici o anche in qualità di veri e propri combustibili, senza dimenticare gli scopi farmaceutici: in tal caso, bisogna fare riferimento alla preparazione di olii medicati come quello canforato, quello fosforato e quello di camomilla, oltre agli unguenti e ai linimenti vari. I residui industriali si presentano sostanzialmente sotto tre diverse forme.

Industria meccanica: gli acciai da cementazione

Gli acciai di cementazione sono usati soprattutto quando presentano una buona percentuale di carbonio: uno dei pericoli che essi presentano è quello di possibili deformazioni e rotture nella tempra successiva, per cui si adottano solo per i pezzi di piccole dimensioni e di disegno abbastanza semplice. Si possono utilizzare altrimenti degli acciai speciali, i quali consentono la tempra in olio, la quale è meno energica e dà meno tensioni interne e distorsioni. Gli acciai per cementazione con carbonio hanno la composizione generalmente compresa entro limiti ben precisi.

Industria alimentare: la produzione dell’aceto

Nell’ambito dell’industria alimentare, l’aceto è il prodotto della fermentazione acetica di liquidi debolmente alcoolici, provocata da speciali microrganismi (i cosiddetti Mycoderma Aceti per la precisione). Come materie prime per la fabbricazione dell’aceto vengono usati il vino, la birra, il sidro, lo spirito diluito, le soluzioni di malto o di glucosio, la melassa e il latticello. Il procedimento industriale in questione consiste essenzialmente nel sottoporre queste sostanze a una fermentazione alcolica e nell’aggiungervi poi solfato di ammonio o fosfati alcalini: l’obiettivo è quello di favorire lo sviluppo dei già citati microrganismi.

Chimica industriale: l’acido acetico

L’acido acetico viene preparato dalla chimica industriale mediante una varietà di metodi, dei quali i più utilizzati sono senza dubbio l’ossidazione biologica (manifattura dell’aceto) e la sintesi catalitica dell’acetilene. Tale acido è un importante intermedio in moltissime reazioni di biosintesi ed è presente come costituente naturale di molti fluidi biologici e di succhi vegetali. L’acido acetico puro viene spesso chiamato anche “glaciale”: si tratta di un liquido incolore, il cui punto di ebollizione è pari a 118 gradi, mentre la temperatura di congelamento è fissata a poco meno di diciassette gradi. L’azione corrosiva, inoltre, è molto forte.

Industria metallurgica: l’alluminotermia

L’alluminotermia è il processo inventato da Heinrich Jacob Goldschmidt nel 1894 e basato sulle proprietà dell’alluminio finemente suddiviso di reagire con gli ossidi metallici, formando ossido di alluminio e lasciando il metallo praticamente puro. L’industria metallurgica ne fa ampio uso. L’operazione industriale a cui si sta facendo riferimento viene perfezionata all’interno di un apposito crogiuolo, in cui si mescolano la polvere di alluminio e l’ossido metallico. La reazione viene innescata, ad esempio, con una cartuccia di biossido di bario e alluminio in polvere e procede in maniera violenta con un grande sviluppo di calore (si raggiungono infatti temperature di circa 2.600-2.800 gradi e anche oltre).

Chimica industriale: il processo dell’alluminatura

Con il termine alluminatura si indica il procedimento tecnologico che consiste nell’applicare uno strato di alluminio metallico puro su oggetti di metallo: gli esempi possono essere quelli del ferro e del rame, ma anche quelli non metallici (in primis il legno e la tela) vengono presi in considerazione. Lo strato di alluminio in questione ha uno scopo sia decorativo che protettivo. Quest’ultimo effetto è dovuto al fatto che l’alluminio, a contatto con l’atmosfera, si ricopre di uno strato di ossido molto sottile e duro che protegge il materiale sottostante da una ulteriore corrosione.

Veicoli industriali: joint venture della Renault in Algeria

La multinazionale francese dell’auto Renault, la Società Nazionale di Veicoli Industriali e il Fondo Nazionale di Investimento: sono questi gli attori protagonisti della firma di qualche giorno fa che ha riguardato un accordo molto importante in Algeria. In pratica, si è deciso di istituire un’apposita joint venture (il 51% sarà nelle mani dei partner africani, il resto in quelle dei transalpini) per sviluppare una filiera del settore nel paese maghrebino e supportare la crescita del mercato. Il 51% a cui si è fatto riferimento, inoltre, è composto dalla quota detenuta dalla Snvi (34%) e dal Fni (il restante 17% per la precisione).

Prodotti dell’industria chimica: la canfora

La canfora è un composto ciclico che appartiene alla famiglia dei terpeni chetonici: essa esiste nelle due forme che sono otticamente attive, ovvero destro e levo-gira, ma anche come mescolanza delle due (in questo secondo caso si parla di “miscela racemica”). Tutte e tre le forme tendono comunque a fondere alla temperatura di 178 gradi. La più comune in assoluto per quel che concerne la chimica industriale è senza dubbio la destro-canfora, la quale si trova in natura nel legno e nelle foglie dell’albero della canfora, arbusto che crescere in via principale a Taiwan.