Lavorazioni tessili: le lane speciali

La lana è universalmente nota come la fibra che si ottiene dagli ovini: la finezza è la sua caratteristica più importante, visto che influisce sulla grossezza del filato ed è in base ad essa che si classificano le lane stesse in fini, medie e grosse. Vi sono comunque delle lane cosiddette “speciali” che vanno sicuramente analizzate nel dettaglio. Il cashmere, ad esempio, è la fibra che viene prodotta da una capra che vive sulle montagne dell’Himalaya e del Tibet, oltre che sugli altipiani della Mongolia. Il vello di questo animale, infatti, è costituito da peli più lunghi e ruvidi e si completa nella stagione invernale con un manto di lanugine corta e soffice, la futura fibra tessile.

Le fibre sintetiche più importanti a livello industriale

Nell’ambito dell’industria tessile, le fibre sintetiche più importanti sono pressoché sconosciute ai più: una breve elencazione può consentire di comprendere di cosa si tratta e delle caratteristiche più comuni. Tre delle principali fibre sintetiche sono soprattutto il nylon, il perlon e il lilion. Si tratta, nello specifico, di fibre “poliammidiche”; il nylon è quella più conosciuta e diffusa, tanto da essere stata la prima che ha beneficiato della produzione a livello commerciale. Il sale di nylon, inoltre, viene prodotto mediante delle complesse reazioni chimiche, partendo da materie prime come il petrolio, il catrame e l’ammoniaca. Il sale, poi, viene disciolto in acqua e condensato in autoclave: in questo modo si ottiene un polimero sotto forma di nastro che viene raffreddato e frantumato in piccoli granuli.

Industria tessile: l’importanza del lino

Il lino è la fibra del fusto di una pianta annuale, di altezza variabile ma mai superiore al metro, con foglie strette e appuntite; dai suoi semi si ricava un olio molto importante e di uso antichissimo. Tra l’altro, il termine italiano “lenzuolo” deriva dal latino linteolum, diminutivo di linteum, il quale significa proprio “tessuto di lino”, a dimostrazione della stretta correlazione tra questa fibra e l’industria tessile. La raccolta del lino per fibra viene effettuata andando a estirpare le pianticelle, le quali sono poi fatte essiccare al sole. Il passo successivo è la battitura (detta anche “sgranellatura”) degli steli, in modo da separarne le capsule e le foglie. Un’ulteriore fase è quella della macerazione, operazione piuttosto delicata, visto che è dal modo con cui si conduce che deriva la valorizzazione dei pregi della pianta.

Rivoluzione industriale inglese: i casi di Sowerby e Calverley

Le città di Calverley-cum-Farsley e Sowerby erano dislocate esattamente all’interno del distretto industriale britannico dello Yorkshire occidentale, un fulcro della Rivoluzione Industriale inglese nel corso del XVIII secolo: la loro fortuna derivò soprattutto dal settore tessile, nonostante la stessa Sowerby fosse il doppio di Calverley per quel che riguarda le dimensioni e la popolazione complessiva. In realtà, le due cittadine in questione hanno beneficiato di una precoce e forte dipendenza dall’industria del vestiario, ma le forme di organizzazione proto-industriale furono assai differenti. Nello specifico, questa dipendenza dal tessile derivava, in particolare, dalla volontà di conseguire un miglioramento dal punto di vista economico e sociale.

Industria tessile: le funi metalliche

Sono più diffuse che mai, eppure raramente ci si chiede come nascono e come vengono strutturate: le funi metalliche sono tradizionalmente realizzate in filo di acciaio e, avvolgendo uno o più strati di fili intorno a uno o più fili centrali (in alternativa a un’anima), vanno a formare appunto la fune spiroidale. L’avvolgimento di uno strato di funi spiroidali intorno a una fune centrale o a un’anima, invece, consente di formare la cosiddetta fune “a trefoli”. Nell’ambito delle funi spiroidali (nel caso in cui tutti i fili in questione sono dotati dello stesso diametro), intorno al filo centrale si va ad avvolgere uno strato che contiene sei fili distinti; ciascuno dei successivi strati, poi, contiene sei fili in più rispetto a quello precedente.

Schio, riconosciuto il valore del patrimonio industriale

La storia industriale di Schio è davvero una delle più affascinanti del nostro paese.

Non è dunque un caso se la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha riconosciuto al comune veneto la “Destinazione Europea d’Eccellenza”, un riconoscimento prestigioso: quest’ultimo ha delle motivazioni ben precise, in primis la forte vocazione al turismo, testimoniata anche dai numerosi monumenti di archeologia industriale, tra cui il Giardino Jacquard e il Lanificio Conte. La selezione fa parte integrante del progetto comunitario Eden, il quale è volto a testimoniare gli sviluppi in fatto di turismo e di riconversione dei siti industriali.