Prodotti dell’industria nautica: gli hovercraft

L’hovercraft è uno dei mezzi più particolari e curiosi che l’industria nautica sia mai riuscita a produrre: la sua denominazione alternativa è quella di “veicolo a cuscino d’aria” (l’acronimo inglese è Acv, vale a dire Air Cushion Vehicle), con la caratteristica specifica di potersi muovere sia sull’acqua sia sul terreno, grazie soprattutto al sostegno, totale o parziale, del cuscino d’aria che è interposto tra la carena e la superficie sulla quale esso si muove. La spinta del galleggiamento, inoltre, è fornita con un’ampia riserva allo scafo stesso, sia quando galleggia che quando si muove sul cuscino d’aria, da appositi compartimenti a tenuta stagna.

Le caratteristiche principali di tale mezzo nautico sono presto dette. Anzitutto, c’è da dire che si possono distinguere vari tipi di hovercraft. Si costruiscono, infatti, dei veicoli con camera, sostenuti da getti d’aria che defluiscono dalla fessura periferica che è presente in una camera ricavata sotto il fondo del veicolo in questione. Una variante di questa tipologia, poi, è quella costituita da veicoli a getti periferici, dal cui fondo alla periferia vengono fatti uscire appunto dei getti d’aria che creano una cortina d’aria diretta verso il basso. In questa maniera, aumenta in misura notevole la resistenza alla sfuggita dell’aria e diminuisce la potenza che è necessaria, rispetto al tipo con la camera.

Un ulteriore tipo è il veicolo a ricircolazione aperta: in esso, disponendo in modo particolare i condotti di uscita dei getti, si può far circolare una parte o tutto il getto in modo tale da ridurre ancora di più la potenza necessaria al sostentamento del mezzo. Interessante, poi, è la cosiddetta “bolla d’aria catturata”, la cui caratteristica è quella di avere le fiancate che sono disposte sotto lo scafo, così da essere immerse in maniera permanente nell’acqua. Il getto d’aria è contenuto tra le sponde rigide e attraverso delle cortine flessibili d’aria, senza dimenticare le superfici mobili.