Le nuove norme sul praticantato dei periti industriali

Come si è imparato nel corso degli anni, la figura del perito industriale è associabile a quella di un tecnico diplomato o laureato che opera nei settori impiantistici di carattere industriale, terziario e civile. Ebbene, la normativa che regola questa occupazione ha subito delle modifiche importanti proprio di recente, tanto che si rende necessario un approfondimento importante. L’accesso alla professione è stato letteralmente rivoluzionato: in particolare, come si è appreso leggendo la Gazzetta Ufficiale dello scorso 10 aprile, c’è una sessione ben precisa quest’anno che si riferisce agli esami di stato per l’abilitazione, con tanto di requisiti nuovi di zecca per l’accesso.

Non si tratta comunque di un fulmine a ciel sereno, dato che la nuova legge sul praticantato (la numero 27 dello scorso 24 marzo per la precisione) ha di fatto introdotto questa impostazione, con non più di diciotto mesi di durata per quel che riguarda il tirocinio. Quest’ultimo non si riferisce soltanto ai laureati e laureandi, ma anche a cooro che sono in possesso di un diploma conseguito presso un istituto tecnico. Dunque, i futuri periti industriali avranno la possibilità di svolgere un praticantato della durata decisamente inferiore rispetto a quella finora vigente.

In pratica, la Legge 17 del 1990 (“Direttiva per la disciplina delle modalità di iscrizione e di svolgimento del praticantato, nonché sulla tenuta dei relativi registri”) aveva stabilito dai due ai tre anni in questo senso, da impiegare in attività subordinate in azienda o in studi professionali. L’iter da seguire in futuro è presto detto: la domanda di ammissione dovrà essere inviata entro e non oltre trenta giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza in Gazzetta Ufficiale, mentre le scadenze per i collegi sono diverse, vale a dire il 13 giugno per quel che concerne la comunicazione del numero totale di candidati, il 29 giugno per gli elenchi suddivisi per specializzazione e il 12 ottobre per la consegna delle domande ai dirigenti scolastici.