Ned Ludd, l’uomo simbolo della Rivoluzione Industriale

Si conosce in maniera abbastanza approfondita il fenomeno del “luddismo”, il movimento popolare britannico che nel XIX secolo lottò strenuamente contro l’introduzione delle macchine nel mondo del lavoro: ma da cosa prese spunto questa rivolta? La tradizione vuole che l’ispiratore del luddismo sia un certo Ned Ludd (secondo alcuni, il suo cognome era Lud), nato col nome di battesimo di Ned Ludlam e considerato una vera e propria figura folkloristica dagli inglesi. In effetti, furono proprio le sue azioni coraggiose a ispirare il personaggio di Capitan Ludd, il quale divenne il leader e fondatore dei luddisti. La biografia di questo individuo non è certo molto chiara, ma comunque si sa che il suo villaggio di nascita era quello di Anstey, non molto distante dalla città di Leicester.

Il trasporto del carbone a Newcastle nel XVIII secolo

Barthélemy Faujas de Saint-Fond visitò gran parte dell’Inghilterra ai tempi della Rivoluzione Industriale. Uno dei suoi racconti più interessanti, tratto dalle memorie dei suoi viaggi, si riferisce al trasporto di carbone a Newcastle nel 1784. Secondo quanto tramandato dal geologo francese, infatti, le miniere di carbone nei dintorni di questa città britannica erano davvero numerose e diffuse e costituivano una fonte di considerevole ricchezza per l’intera Inghilterra. A ogni momento del giorno, inoltre, navi cariche di carbone partivano di lì per Londra e per gli altri porti del Vecchio Continente.

Città e industria: Birmingham nel 1784

Barthélemy Faujas de Saint-Fond è ricordato come uno dei più importanti geologi francesi del XVIII e XIX secolo, ma anche per i suoi viaggi (percorse quasi tutta l’Europa) e la battaglia in favore dei palloni aerostatici: proprio in merito alla sua figura di viaggiatore, ci ha lasciato anche un’importante descrizione della città inglese di Birmingham nel 1784, in piena Rivoluzione Industriale quindi. Come spiega nelle sue memorie Faujas de Saint-Fond, il nucleo urbano dell’Inghilterra centrale vantava all’epoca le maggiori attenzioni e attrazioni, se non altro perché vi si svolgevano intense attività manifatturiere e commerciali.

L’invenzione della macchina a vapore e la Rivoluzione Industriale

Durante la seconda metà del XVIII secolo si verificò un fatto di grandissima importanza, l’invenzione della macchina a vapore ad opera dell’inglese James Watt. Per ben comprendere il valore di questa invenzione e delle sue successive applicazioni, bisogna ricordare che fino ad allora le uniche forze che l’uomo aveva avuto a disposizione erano state quelle fornite da alcuni animali, come ad esempio il cavallo o il bue; anche l’acqua, però, svolgeva un ruolo fondamentale ed era capace di muovere le ruote a pale dei mulini. Il lavoro si basava quindi sulla forza muscolare dell’uomo o al massimo di altre componenti.

L’archeologia industriale della Repubblica Ceca

Tra gli itinerari meno classici e pubblicizzati della Repubblica Ceca c’è sicuramente quello industriale: l’archeologia di questo tipo non è rappresentata solamente dalle fabbriche, dagli stabilimenti e dalle ciminiere, ma anche centrali elettriche e gasometri. Il turismo industriale è ben sviluppato nella ex Cecoslovacchia, tanto da garantire profitti importanti, grazie soprattutto a un’attenta valorizzazione del territorio. Ecco perché da queste parti assumono una importanza fondamentale anche gli antichi canali di irrigazione, i viadotti delle ferrovie, le miniere, le torri dei forti e molto altro. In pratica, c’è una grande fame di sapere e conoscere come si svolgeva un determinato mestiere in passato, come era strutturata l’industria e come si viaggiava.

Il processo al forno Martin-Siemens Basico

Secondo la caratteristica principale dei processi su suola, nel forno Martin-Siemens, la depurazione del bagno è funzione della composizione della scoria: quindi, dalla attività e dalla fluidità di essa, a parità di altri fattori ben precisi, dipende la velocità con cui l’equilibrio viene raggiunto. In esso avvengono due operazioni fondamentali, vale a dire la fusione e l’affinazione. Con la marcia alla massima erogazione di calore e fiamma corta, nella prima fase si porta a fusione completa la carica, la quale è costituita da ghisa liquida (circa il 60%), da rottami e minerali di ferro e calce. Al momento dell’affinazione, poi, la marcia a fiamma lunga è molto irradiante e progressiva e va a ridurre l’erogazione di calore.

Costruzioni elettromagnetiche: le strutture meccaniche

Tra le macchine rotanti, le strutture meccaniche sono quegli organi che svolgono soltanto funzioni di tipo meccanico e che non sono chiamate alla conduzione dei flussi magnetici o della corrente elettrica: gli esempi più classici in tal senso sono rappresentati dalle fondazioni, dai supporti, dagli alberi, dalla carcasse e dalle intelaiature, per i quali si è soliti utilizzare ghisa, ferro, acciaio, bronzo e i cosiddetti metalli bianchi (leghe a base di stagno, di stagno e piombo e di stagno e zinco). Per quel che concerne l’acciaio non magnetico, c’è da dire che il nichelio con percentuali crescenti fa diminuire al metallo stesso le sue qualità elettromagnetiche. Col 25% di nichel, poi, l’acciaio le perde del tutto.

Il nuovo parco industriale della Contea di Wyoming

Un nuovo parco industriale è in fase di progettazione nella Contea di Wyoming, nell’area occidentale dello Stato della West Virginia: si tratta di circa undici acri che andranno a coinvolgere la cittadina di Tralee, più precisamente nell’ex sito della Lusk Lumber. Le previsioni parlano di pochi anni per sviluppare l’intero piano, ma soltanto dal momento in cui i finanziamenti cominceranno a diventare realmente disponibili, come ha anche spiegato Christy Laxton, direttore esecutivo della Wyoming County Economic Development Authority. Il costo approssimativo per una iniziativa simile dovrebbe essere pari a circa 600mila dollari, un importo ingente ma comunque necessario.

Plast 2012, indetto un concorso per idee innovative

Il Plast 2012, l’evento dedicato alle innovazioni industriali nell’ambito delle materie plastiche, è in programma a Rho (Milano) fra sei mesi, ma nell’attesa non si sta certo con le mani in mano: in effetti, il Consorzio Politecnico di Milano e Poli.design hanno deciso di indire un concorso per ricercare nuove idee utili al settore in questione, il tutto patrocinato dall’Associazione Italiana per il Disegno Industriale (Adi). Il modo per partecipare è piuttosto semplice, dato che è sufficiente sottoporre la progettazione del proprio prodotto entro un termine ben preciso, vale a dire il prossimo 10 gennaio. Basterà dunque sottoporre il tutto alle sezioni tecnologiche che sono state proposte e che sono sei per la precisione: nello specifico, il riferimento va all’estrusione, allo stampaggio ad iniezione, al riciclo, al soffiaggio e ai biopolimeri, in modo da riuscire a contemplare la più ampia copertura dal punto di vista merceologico.

Come sfruttare l’energia del mare

Le maree non sono altro che movimenti alterni e periodici di grandi masse d’acqua, causati da fenomeni di attrazione della luna e del sole. Si può usare questo salto d’acqua anche per produrre energia elettrica, una produttività industriale di cui non si parla mai abbastanza. L’idea di impiegare questa formidabile sorgente di energia intermittente, ma soprattutto inesauribile, risale addirittura all’XI secolo: a quel tempo, infatti, si utilizzavano i cosiddetti “mulini a marea” sulle coste atlantiche della Francia, della Spagna e della Gran Bretagna. Più recente, invece, è la centrale che sfrutta questo fenomeno alla foce del fiume Rance sulla Manica, in una zona dove l’alta marea è particolarmente sensibile. Un’alternativa importante dal punto di vista industriale viene offerta dalle onde.