La crisi economica non ha impedito al Consorzio Industriale Provinciale di Sassari di ottenere un buon utile di bilancio nel corso del 2012: in effetti, lo scorso anno si è concluso con un importo positivo pari a poco più di 256mila euro. La giornata di ieri è stata sfruttata proprio per approvare il bilancio in questione, con l’assemblea dei soci che ha provveduto in tal senso dopo la proposta del consiglio di amministrazione. Il quadro e lo scenario di fondo, comunque, non hanno strappato alcun sorriso, visto che l’industria italiana versa in gravi condizioni, soprattutto il polo di Porto Torres, il quale fa riferimento al consorzio di cui si sta parlando.
I prodotti schiumosi sintetici a espansione
I prodotti schiumosi sintetici ad espansione sono materiali molto utili per riempire le cavità. L’utilizzo è senza dubbio semplice, ma bisogna comunque rispettare delle regole ben precise. In pratica, il prodotto in questione tende a indurire con l’effetto dell’essiccazione. Per ottenerlo è necessario mettere insieme due componenti chimici , vale a dire verso il primo nella bottiglia di plastica che contiene il secondo, provvedendo poi ad agitare in maniera energica e facendo uscire la schiuma ottenuta. Il segreto per riuscire a variare il volume dell’espansione sta nelle proporzioni in cui si mescola l’acqua al primo componente citato in precedenza. Aumentando la quantità idrica, si ottiene una espansione decisamente maggiore.
Venerdì una tavola rotonda sull’archeologia industriale pistoiese
È prevista per il prossimo 5 luglio, dunque fra cinque giorni esatti, una tavola rotonda dedicata al nostro patrimonio industriale. Il titolo dell’evento in questione, il quale si svolgerà presso il Museo e Rifugi Smi di Campo Tizzoro (provincia di Pistoia), è abbastanza emblematico: si tratta de “I vuoti urbani e l’archeologia industriale, dalla realtà della montagna pistoiese a quella regionale e nazionale”, un appuntamento che promette molto bene. L’argomento principale avrà a che fare con la storia dei paesi che sorgono in questa parte della Toscana, vale a dire la stessa Campo Tizzoro, ma anche Limestre e una buona fetta della provincia pistoiese per la precisione.
La nascita del preriscaldamento dell’aria negli altiforni
È il 1829 quando James Beaumont Neilson, inventore scozzese di trentasette anni, riesce a introdurre per la prima volta in assoluto il preriscaldamento dell’aria all’interno degli altiforni. Il nome di questo personaggio è però legato a molte altre intuizioni che hanno a che fare con la Rivoluzione Industriale e la lavorazione del ferro. In particolare, ci si ricorda di lui a livello storico per la risoluzione di un problema che si era presentato in una fornace presso i Wilsontown Ironworks, stabilimenti industriali specializzati in tale ambito. Neilson capì che l’efficienza del carburante della fornace in questione poteva essere accresciuta soffiando all’interno della stessa aria calda, piuttosto che quella fredda.
James Nasmyth e l’invenzione del maglio a vapore
Il 1839 è senza dubbio uno degli anni più importanti per quel che riguarda la Rivoluzione Industriale. Si tratta infatti del momento esatto in cui James Namsyth riesce a progettare il maglio a vapore, un dispositivo meccanico fondamentale per garantire le lavorazioni di fucinatura e di stampaggio. Il funzionamento è presto detto, dato che si va a deformare in maniera plastica un determinato pezzo mediante l’azione di una pressione. Quest’ultima a sua volta viene resa possibile da una normale caduta della mazza (si parla allora di maglio a semplice effetto), da un effetto combinato della forza peso e di uno specifico sistema idraulico (maglio a doppio effetto) e da un solo sistema idraulico, con il peso della mazza in equilibrio con la forza peso dell’incudine sottostante (maglio a contraccolpo).
Il nuovo motor drive IC di Toshiba Corporation
L’ultima novità in fatto di apparecchi di uso industriale e consumo generale viene direttamente dal Giappone: la Toshiba Corporation, una delle multinazionali più importanti della nazione nipponica, ha infatti deciso di lanciare un motor drive IC a corrente continua nuovo di zecca. Si tratta di TB67H301FTG, uno strumento industriale che è stato pensato appositamente per venire incontro alle esigenze delle stampanti, dei distributori automatici e delle macchine che sono destinate alle sale giochi. L’inizio della produzione su larga scala (a livello internazionale dunque) è già cominciato da qualche giorno, dunque è necessario capire con che novità si ha a che fare.
La rivoluzione 2.0 del distretto tessile della Maiella
Il settore tessile italiano è ben sviluppato in alcune zone del nostro paese: una di queste è senza dubbio la Maiella, la parte di Abruzzo che è celebre per il suo massiccio montuoso e che ora è interessato da un processo di innovazione e crescita che promette molto bene. L’obiettivo è quello di fornire un ideale accompagnamento alle aziende che sono attive in tale comparto industriale, cercando di mettere a disposizione una consulenza in forma del tutto gratuita, al fine di potenziare la competitività.
Archeologia industriale: domani sarà inaugurato il Magma di Follonica
Museo delle Arti in Ghisa nella Maremma, più semplicemente Magma: a Follonica (provincia di Grosseto) si è deciso di dare la giusta importanza che merita all’archeologia industriale del luogo, tanto da far tornare a nuova vita il forno fusorio che ormai risultava abbandonato da più di mezzo secolo. La ristrutturazione completa e il nuovo allestimento hanno consentito di dar vita a questa struttura, un museo moderno e interattivo che si spera possa attirare più visitatori possibili. Si sta parlando delle prime fonderie che risalgono al XIX secolo, impianti industriali che hanno fatto dominare la siderurgia locale per anni e anni.
Cosa succede alle turbine eoliche di seconda mano?
Uno studio commissionato dallo Scottish Natural Heritage potrebbe suggerire delle nuove linee guida per quel che concerne la gestione delle vecchie e inutilizzate turbine eoliche. La ricerca in questione è andata ad approfondire il momento in cui tali impianti vengono messi fuori uso, oltre al restauro dei siti eolici e perfino come turbine, torri e altre componenti simili possono essere sottoposti a riciclo. Di certo non si può non lasciare spazio a macchinari più efficienti, moderni e funzionanti, ma secondo questa indagine dal 2034 ci potrebbe essere bisogno di riciclare circa 225mila tonnellate di materiale ogni anno in tutto il mondo.
Veicoli industriali: il sistema Evo Filter per serbatoi di Padoan
Padoan, società a responsabilità limitata che ha sede a Olmi di San Biagio di Callata (provincia di Treviso) e che è celebre per i suoi serbatoi destinati ai veicoli industriali, ha innovato ulteriormente la propria gamma di realizzazioni. L’obiettivo rimane sempre quello di venire incontro alle esigenze più attuali, cercando di non far mancare tradizione, qualità e soprattutto il Made in Italy. Ecco perché la linea 63/70 di serbatoi a olio è stata interessata dall’ingresso di un sistema integrato nuovo di zecca, vale a dire Evo Filter. È questo il nome che è stato dato al filtro in questione, molto tecnologico in ogni suo aspetto.