La presentazione del volume sul patrimonio industriale del Molise

Tra due settimane, il prossimo 24 gennaio per la precisione, la città di Larino (piccolo comune in provincia di Campobasso) ospiterà un importante appuntamento legato all’archeologia industriale: nel dettaglio, il Palazzo Ducale è stato scelto per la presentazione di un volume molto interessante, vale a dire “Il patrimonio industriale del Molise”, una pubblicazione che risale alla fine del 2012. Si tratta in pratica di una vera e propria anteprima, con l’Università degli Studi del Molise in prima fila nel promuovere il tutto.

In effetti, i curatori del libro sono docenti di questo ateneo, oltre a ricercatori, sociologi e il primo cittadino di Larino, Guglielmo Giardino, senza dimenticare il presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis, e l’amministratore delegato di Atm, Paolo Larivera De Matteis (l’azienda è lo sponsor ufficiale di questo evento). La presentazione a cui si sta facendo riferimento riguarda gli “Itinerari di un censimento in corso” per quel che concerne il patrimonio archeologico di questa regione del Mezzogiorno. L’approfondimento ha contemplato beni e risorse umani e culturali che vogliono far capire come anche la regione meno industrializzata d’Italia nel secondo dopoguerra vi sono delle testimonianze di vario tipo in grado di mettere in luce una civiltà industriale. Gli esempi in questione meritano, allo stesso modo di altri che magari sono più pubblicizzati, di essere tutelati e valorizzati. Di cosa si tratta nello specifico? Le strutture e i documenti di maggiore rilievo hanno a che fare con il comparto agroalimentare e non possono essere dimenticate e nemmeno cancellate.

Con il libro, le istituzioni possono essere maggiormente consapevoli dell’importanza di tale patrimonio. Gli altri settori che sono coinvolti in maniera evidente sono quelli dell’artigianato, del turismo di qualità e molto altro: l’archeologia industriale molisana è fatta di storia, cultura, paesaggio, tradizioni e diverse attività, chissà che questo appuntamento non possa trasformarsi nel primo momento per approfondire storie poco conosciute.