La vulcanizzazione della gomma elastica: l’ebanite

L’ebanite è la sostanza che si ottiene dalla vulcanizzazione della gomma elastica con una forte quantità di zolfo (quaranta parti circa su cento di gomma) per otto ore a 140-160 gradi e mescolandola con sostanze minerali polverizzate, come ad esempio la creta, l’ossido di zinco, il carbonato di piombo, lo spato pesante, la magnesia, l’argilla, i colori minerali e, talvolta, anche con la gommalacca, l’asfalto e le resine: tutto dipende ovviamente dal fatto che si voglia ottenere un prodotto più o meno duro oppure elastico. Lo zolfo combinato riesce a saturare il doppio legame del gruppo isoprenico della gomma elastica.

Le proprietà dei materiali ferromagnetici

I materiali ferromagnetici sono quelli che possiedono la proprietà di generare appunto un campo magnetico nello spazio che è ad essi circostante: un’altra proprietà specifica è quella di aumentare l’induzione magnetica di un campo in cui questi stessi materiali sono stati immersi. Gli esempi più importanti che si possono fare in questo caso riguardano il ferro, il cobalto, il nichel e alcun loro minerali, come la magnetite, da cui ha preso nome il magnetismo. I materiali in questione, tra l’altro, dimostrano la proprietà di operare la magnetizzazione per induzione nelle sostanze dello stesso tipo e di conseguenza esercitano, sopra di esse, delle azioni magnetodimaniche di attrazione.

Come localizzare le centrali elettriche e a turbogas

La localizzazione delle centrali e delle linee di trasmissione dell’energia elettrica va effettuata con la massima cura possibile: questa operazione, insieme all’autorizzazione alla costruzione e l’esercizio di centrali termoelettriche e turbogas devono prendere sempre come punto di riferimento la cosiddetta Valutazione di Impatto Ambientale (meglio nota con l’acronimo Via). Secondo quanto prevede la disciplina normativa attualmente in vigore, la costruzione di impianti elettrici che possono contare su una potenza superiore ai trecento megawatt termici rappresenta un’opera di pubblica utilità ed è quindi soggetta all’autorizzazione unica, la quale viene solitamente rilasciata a livello ministeriale.

Le funzioni di competenza dell’ente parco

La gestione di un parco viene affidata solitamente a un ente specifico, l’ente parco per l’appunto: gli strumenti a disposizione in questo caso sono diversi, vale a dire quelli conformativi, quelli autorizzatori e quelli incentivanti, senza dimenticare le sanzioni che possono essere irrogate. L’ente parco, infatti, deve assolutamente adottare un regolamento per il parco che gestisce, in modo che si possa garantire il rispetto delle caratteristiche naturali, paesaggistiche, storiche e culturali della struttura. Il regolamento, inoltre, deve poter disciplinare nel dettaglio molte altre attività, come ad esempio la tipologia e le modalità di costruzione delle opere e dei manufatti, lo svolgimento delle attività artigianali, commerciali e di servizio, oltre alle varie funzioni di tipo ricreativo.

Design industriale: muore Sori Yanagi, inventore dello sgabello Butterfly

Con la morte di Sori Yanagi, il design industriale perde uno dei massimi esponenti mondiali del XX secolo: il designer giapponese venne considerato a ragione uno dei pionieri in questo campo, visto che riuscì a dar vita a oggetti che ancora oggi vengono ricordati come rivoluzionari da molti punti di vista. Yanagi era nato a Tokyo nel 1915 e si fece le ossa dal 1940 al 1942 nell’ufficio di un altro designer, vale a dire Charlotte Perriand. Il momento più alto della sua carriera è datato senza dubbio 1952, quando vi fu la fondazione dello Yanagi Industrial Design Institute, un istituto dedicato proprio a lui e che contribuì alla creazione di molti oggetti piuttosto famosi. In particolare, questa struttura fu capace di “sfornare” un numero piuttosto prolifico di articolo di uso comune e quotidiano, oltre a moltissimi oggetti da arredamento di pregevole fattura e praticità.

Ultimi dettagli per il piano del Mountain Vista Industrial Park

La costruzione risale ai primi anni Venti del secolo scorso, dunque i 149 acri che sono meglio conosciuti come Ironton nell’angolo sud-orientale di Provo (città dello Utah) sono pronti a una vera e propria rivitalizzazione: il lungo progetto in questione è finalmente giunto alla sua fase decisiva, con tutto l’impegno economico e ambientale che si dovrà tradurre necessariamente in un’area industriale ben sviluppata e che prenderà il nome di Mountain Vista Industrial Park. Il vecchio Ironton Hill conserva una quantità incredibile di storia, tanto che il primo stabilimento industriale venne costruito da queste parti nel 1920: si trattava del Columbia Steel Mill, passato poi sei anni dopo nelle mani della Us Steel e successivamente del controllo governativo.

Slovacchia, un nuovo parco industriale tra Kosice e Presov

Una delle principali strade che caratterizza la Slovacchia è quella che collega le due città principali dopo la capitale Bratislava, ovvero Kosice e Presov: ed è proprio a metà strada di questo tragitto che si sta focalizzando l’attenzione per dar vita a un parco logistico e industriale nuovo di zecca, il quale andrà a coinvolgere i capoluoghi in questione e una buona parte della zona orientale del paese. L’investimento che si prevede possa essere stanziato in questo senso ammonta a circa 112 milioni di euro, con una compagnia che si accollerà l’intera somma, vale a dire Nova Polhora Invest.

Gli organi di protezione: le valvole fusibili

Le valvole fusibili sono gli organi di protezione più economici, anche se non sempre i più sicuri in assoluto. Esse vengono poste di preferenza a valle dell’interruttore; sono preferibili quelle nelle quali il fusibile stesso non può essere sostituito in maniera arbitraria con un altro di maggiore portata. Le valvole in questione si mettono di norma su tutti i conduttori della distribuzione, in posizione facilmente accessibile e immediatamente a valle di ogni derivazione in cui si cambia portata e sezione del conduttore. Negli impianti vasti si abbonda in valvole: queste ultime, se opportunamente poste e a maniglia estraibile, possono servire per il sezionamento dell’impianto in caso di possibili guasti.

Le lavorazioni manuali con le polveri abrasive

Attraverso l’utilizzo di polveri abrasive o di lime dello stesso tipo, si possono andare a lavorare dei materiali temprati, ma non solo. In effetti, queste specifiche polveri, una volta che vengono mescolate con grassi oppure oli vegetali, a seconda della forma della superficie che deve essere lavorata, sono stese opportunamente su piani, cilindri, cuscinetti di rame, ghisa e alluminio; il passaggio successivo, poi, prevede la pressione su di essi mediante dei cilindri realizzati in acciaio. Gli smerigliatori ottenuti in questa maniera vanno comunque lavorati in maniera preventiva, così da riuscire a realizzare le superfici stesse con la migliore precisione possibile.

Carburanti e lubrificanti: le migliori doti e qualità

Per far sì che un’attrezzatura molto valida possa anche riuscire a soddisfare in maniera duratura le esigenze professionali, i carburanti e i lubrificanti a disposizione devono essere anche e soprattutto di qualità. Proprio per questo motivo, vi sono dei prodotti in commercio che sono stati studiati e progettati per venire incontro a ogni attrezzatura specifica. I carburanti, i lubrificanti, le miscele e gli accessori a cui si sta facendo riferimento necessitano di qualcosa di speciale. In particolare, vi sono delle formule chimiche e non solo che consentono ai motori e ai macchinari industriali di andare letteralmente al massimo, sia per quel che concerne l’accelerazione sia per la durata complessiva.