Il Plast 2012, l’evento dedicato alle innovazioni industriali nell’ambito delle materie plastiche, è in programma a Rho (Milano) fra sei mesi, ma nell’attesa non si sta certo con le mani in mano: in effetti, il Consorzio Politecnico di Milano e Poli.design hanno deciso di indire un concorso per ricercare nuove idee utili al settore in questione, il tutto patrocinato dall’Associazione Italiana per il Disegno Industriale (Adi). Il modo per partecipare è piuttosto semplice, dato che è sufficiente sottoporre la progettazione del proprio prodotto entro un termine ben preciso, vale a dire il prossimo 10 gennaio. Basterà dunque sottoporre il tutto alle sezioni tecnologiche che sono state proposte e che sono sei per la precisione: nello specifico, il riferimento va all’estrusione, allo stampaggio ad iniezione, al riciclo, al soffiaggio e ai biopolimeri, in modo da riuscire a contemplare la più ampia copertura dal punto di vista merceologico.
Redazione
Come sfruttare l’energia del mare
Le maree non sono altro che movimenti alterni e periodici di grandi masse d’acqua, causati da fenomeni di attrazione della luna e del sole. Si può usare questo salto d’acqua anche per produrre energia elettrica, una produttività industriale di cui non si parla mai abbastanza. L’idea di impiegare questa formidabile sorgente di energia intermittente, ma soprattutto inesauribile, risale addirittura all’XI secolo: a quel tempo, infatti, si utilizzavano i cosiddetti “mulini a marea” sulle coste atlantiche della Francia, della Spagna e della Gran Bretagna. Più recente, invece, è la centrale che sfrutta questo fenomeno alla foce del fiume Rance sulla Manica, in una zona dove l’alta marea è particolarmente sensibile. Un’alternativa importante dal punto di vista industriale viene offerta dalle onde.
Materie plastiche industriali: le resine cellulosiche
Le resine, come è noto, ricomprendono una vastissima categoria di materiali, dei quali occorre comunque prendere in considerazione soltanto le più importanti dal punto di vista tecnico e progettistico. Le resine cellulosiche fanno parte di questo novero, quindi occorre analizzarle nel dettaglio. Ad esempio, c’è la celluloide, la quale prevede come materiali di partenza nitro e cellulosa; questo vuol dire che si parte dalla cellulosa vegetale (vale a dire il cotone) e dall’acido nitrico-canfora. Tra l’altro essa può anche essere colorata in diversi modi. Le caratteristiche generali sono, in particolare, la sua rigidità, la termoplasticità, la lavorazione alle macchine utensili di tipo industriale, il fatto di essere facilmente lucidabile.
Utensili per il taglio dei metalli: gli allargatori
Gli allargatori rappresentano un’alternativa molto utile per quel che riguarda gli utensili usati per il taglio dei metalli industriali. Si tratta, in pratica, di strumenti che sono muniti di taglienti principali sulla parte frontale: i taglienti secondari, invece, sono normalmente elicoidali, con tanto di inclinazione pari a quindici gradi circa, il tutto allo scopo di sfruttarli come una vera e propria guida. Per il semplice allargamento dei fori si sfruttano diversi tipi di utensili: ad esempio, si possono citare gli allargatori elicoidali a tre o quattro taglienti, i quali sono molto più robusti delle punte elicoidali e hanno la minima tendenza a deviare, dando al contempo ai fori stessi una precisione molto spiccata. Inoltre, bisogna anche considerare che essi si affilano nuovamente soltanto in relazione ai taglienti principali e sulle affilatrici da punte elicoidali.
Storia moderna dell’industria aeronautica
L’aereo è oggi un mezzo di trasporto fin troppo diffuso, utilizzato sia per ragioni di lavoro che di svago. In molti sono a conoscenza dell’antenato più celebre degli attuali veicoli, vale a dire il fragile biplano dei fratelli Wright, ma pochi sono a conoscenza della storia dell’industria aeronautica nel suo complesso. Dopo vari esperimenti nel Medioevo e nel Rinascimento, è nel XIX secolo che si segna l’inizio di una nuova fase per quel che riguarda la storia del volo umano: l’inglese Arthur Cayley stabilisce la necessità di disporre di una superficie portante di adeguate dimensioni che sostegna l’aereo stesso. Nasce quindi il moderno concetto di ala.
L’inquinamento industriale da rumore
L’inquinamento industriale da rumore è sicuramente meno vistoso rispetto alle altre tipologie che si possono verificare, ma di certo è anch’esso piuttosto pericoloso e dannoso per l’uomo. Esso si può verificare, ad esempio, in città, dove il traffico veicolare è spesso molto rumoroso, ma anche e soprattutto nelle fabbriche e nei cantieri: questi ultimi due luoghi, infatti, sono caratterizzati da lavorazioni industriali che possono appunto causare dei rumori e delle vibrazioni moleste. Ugualmente dannoso per l’udito è anche il rumore all’interno delle abitazioni. Il rimedio è comunque semplice, anche se non praticato come si dovrebbe. In pratica, è necessario costruire case, fabbriche e mezzi di locomozione che siano il più silenziosi possibile; nelle stesse fabbriche, inoltre, è opportuno disporre dei materiali fonoassorbenti e racchiudere con dei ripari le sorgenti di rumore.
Materiali metallici: l’acciaio e le sue leghe
Se si dovessero elencare tutte le tipologie di acciai che vengono sfruttati a livello industriale, ci sarebbe quasi da impazzire. Un’elencazione è comunque necessaria, mettendo in risalto le categorie più interessanti e utili da questo punto di vista. Ad esempio, si può cominciare dall’acciaio al carbonio, il quale viene sfruttato soprattutto per i grossi alberi, gli alberi da pistoni, gli ingranaggi industriali, i bulloni e i dischi per le seminatrici. Gli acciai al cromo-manganese, invece, sono molto utili in sostituzione di quelli al nichel, soprattutto quando si tratta di lavorare su organi di macchine di medio spessore e non molto sollecitati. Il cromo-vanadio, poi, risulta prezioso nel caso in cui vi siano dei pezzi di dimensioni non eccessive, visto che hanno una penetrazione di temperatura piuttosto limitata.
Industria petrolifera: Rockefeller e la Standard Oil Company
La data del 10 gennaio 1870 è un riferimento temporale indelebile per quel che concerne la storia dell’industria americana: in effetti, John Davison Rockefeller, magnate e ricchissimo petroliere statunitense, si unisce ad altri imprenditori e proprietari di raffinerie di olio nero e, nonostante fosse in vigore nel territorio a stelle e strisce una legislazione antitrust piuttosto precisa e severa, costituisce la Standard Oil Company. In questo modo, Rockefeller riesce a controllare in maniera totale e per una lunga serie di anni l’industria del petrolio locale, un vero e proprio monopolio. I produttori, a quel punto, furono in grado di determinare i vari prezzi e le tariffe della commodity mediante un aumento collegato ai loro interessi; che cosa è successo esattamente?
L’inquinamento industriale dei fitofarmaci
I fitofarmaci sono quelle sostanze che vengono impiegate in agricoltura contro le malattie delle piante provocate da virus, contro gli attacchi di parassiti animali e vegetali (insetti, acari, funghi e batteri in primis) e contro le piante infestanti. Il loro utilizzo, però, dà vita a un vero e proprio inquinamento industriale. Cerchiamo di capire in che modo. Ad esempio, si possono prendere in considerazione i diserbanti che, dal punto di vista quantitativo, sono i fitofarmaci più utilizzati in assoluto. Le piante infestanti crescono insieme a quelle utili, mescolandosi ad esse, e ne indeboliscono gravemente lo sviluppo: per contrastarle in maniera efficace si possono usare mezzi fisici, chimici e anche biologici.
La lavorazione del polistirolo espanso
Il polistirolo espanso non è altro che una resina termoplastica utilizzata per gli imballaggi e per la fabbricazione di pannelli isolanti dal punto di vista termo-acustico: questa materia la si può trovare facilmente in commercio anche in lastre di uno o due centimetri di spessore. Si tratta, in pratica, di un materiale piuttosto leggero, semplice da lavorare e più che adatto per la costruzione di “plastici” e modelli di tipo statico. Gli strumenti maggiormente adatti per il taglio del polistirolo espanso sono essenzialmente due, vale a dire il cutter e il termotraforo. Nel primo caso, ci si riferisce a un utensile sfruttato, in particolare, per il taglio di cartoncini e cartoni, ma può essere utile anche per il polistirolo, nel momento in cui si devono eseguire dei tagli rettilinei.