Archeologia industriale: Open House riscopre l’ex Opificio Sonnino

Tutti gli appassionati di archeologia industriale di Roma, ma non solo, potranno sfruttare questo sabato una opportunità molto interessante: l’iniziativa Open House ha in programma l’accesso libero all’ex Opificio Sonnino, un edificio che esercita ancora un certo fascino e che ha molta storia da raccontare. Questo stabilimento industriale ormai in disuso sorge nei pressi di Via del Porto Fluviale, tra la Piramide Cestia e Testaccio per intenderci, e forse in molti saranno passati proprio nelle sue vicinanze senza accorgersi della scritta in ferro che ancora campeggia sul fondo giallo, Saccheria Sonnino. Con questo evento, fra tre giorni esatti vi saranno tre ore a disposizione per capire di cosa si tratti effettivamente. La nascita di questo opificio risale addirittura al 1902, anche se nel corso degli anni è stato progressivamente inglobato all’intero isolato, mantenendo però sempre la sua classica destinazione, quella relativa alla fabbricazione della lana.

Archeologia industriale: Cannole inaugura il Museo dell’Arte Olearia

Cannole, piccolo comune di 1.750 anime in provincia di Lecce, celebre soprattutto per le sue masserie, ha fatto parlare di sé per una novità molto interessante che ha a che fare con l’archeologia industriale: in effetti, la cittadina pugliese ha voluto avviare con la massima attenzione questa avventura, una riscoperta importante di un passato non proprio lontanissimo. La giornata di ieri, quindi, è stata caratterizzata dall’inaugurazione ufficiale del Museo dell’Arte Olearia e della Civiltà Contadina, una struttura di estremo interesse e che è stata dedicata alla figura di Ubaldo Villani, politico di spicco da queste parti nel secolo scorso.

Il nuovo parco industriale della Contea di Faribault

Lo sviluppo economico è qualcosa che va al di là della creazione di posti di lavoro e dell’espansione dei business già esistenti: in effetti, esso include anche una attenta pianificazione per il futuro. La Blue Earth Economic Development Authority e la Faribault County Development Corporation sembrano proprio averlo capito. La contea in questione si trova nello stato federale del Minnesota, negli Stati Uniti, mentre l’autorità di sviluppo economico prende il nome dalla capitale, Blue Earth. Il direttore esecutivo della compagnia, Linsey Warmaka, e il sindaco Rob Hammond stanno unendo le loro forze per trovare un sito adatto al nuovo parco industriale che dovrà sorgere a breve.

La lavorazione industriale delle pelli

Le pelli di mammiferi, bovini, suini, ovini e caprini, nonché quelle dei cervidi e dei rettili, diventano dei cuoi e dei pellami dopo essere state opportunamente lavorate. La qualità di esse dipende ovviamente dalla provenienza, dal modo di vivere, dall’alimentazione e dall’età dell’animale. Le pelli di animali giovani, infatti, sono molto migliori dal punto di vista qualitativo; nelle femmine, poi, il prodotto è superiore rispetto a quello dei maschi. In aggiunta, il buon pascolo, la cura e la selezione delle bestie migliorano in genere le caratteristiche del prodotto finale. Ma come si lavorano le pelli dal punto di vista industriale? Una volta giunte in conceria, queste ultime si lasciano macerare in modo da riacquistare la loro iniziale morbidezza.

Archeologia industriale: la mostra sulla Fornace di Campamento

La città di Agropoli, in provincia di Salerno, vanta uno degli esempi più interessanti per quel che concerne l’archeologia industriale: si tratta della Fornace di Campamento, un vero e proprio patrimonio del comune campano grazie a una apposita delibera del 2011. Tra l’altro, esso fa anche parte del lungo elenco di beni che vengono considerati di rilevanza nazionale e vincolati dallo Stato, un riconoscimento davvero importante. Non è un caso, quindi, che quattro giorni fa sia cominciata proprio qui una mostra. Si tratta de “La macchina del fuoco: la Fornace di Agropoli da impianto produttivo a museo di archeologia industriale”, un evento che durerà fino al prossimo 19 giugno e che fa parte integrante della quattordicesima settimana della cultura.

Disidrat, l’impianto per il trattamento dei fanghi industriali

La considerazione che di solito si ha del fango non è ovviamente altissima, ma una sua conoscenza approfondita può migliorare questa immagine: in effetti, è proprio questo l’intento di Disidrat, l’impianto che provvede a trattare in maniera opportuna i fanghi industriali e a contribuire a una maggiore tutela dell’ambiente. L’impianto in questione, il quale è sorto da qualche tempo a Ravenna a cura della società Herambiente (da sempre attiva nello smaltimento dei rifiuti), avrà un compito ben preciso, ovvero quello di trattare un quantitativo davvero ingente di rifiuti (circa 150mila tonnellate), senza alcuna distinzione tra quelli speciali, pericolosi e liquidi, sarà sufficiente farli rientrare nella categoria dei fanghi appena menzionata.

Il funzionamento dell’altoforno industriale

Spesso si sente parlare di altiforni quando si ha a che fare con le industrie del più svariato tipo: ma di cosa si tratta esattamente? L’altoforno non è altro che un forno a tino a funzionamento continuo per la produzione della ghisa, partendo dal minerale di ferro. La struttura moderna prevede una grande costruzione di acciaio e muratura in cui, dall’alto verso il basso, si distinguono vari elementi. Si tratta, nello specifico, della bocca di introduzione, del tino a tronco di cono, con la base maggiore che è in basso, il ventre o sacca (in mattoni alluminosi altamente refrattari), il crogiolo, costruito anch’esso con lo stesso tipo di mattoni, in cui si va a raccogliere il metallo fuso.

Saldatura ad arco: le caratteristiche del sistema arcos

L’arcos è un sistema di taglio dei metalli ben diffuso a livello industriale: in pratica, esso riesce ad associare in maniera perfetta l’ossigeno all’arco elettrico, tanto che la sua denominazione alternativa è proprio quella di “taglio ossielettrico” o di Oxyarc. In aggiunta, tale sistema viene indicato per il taglio e la foratura degli acciai inossidabili, per il taglio della ghisa, delle leghe leggere, del rame e dell’ottone, oltre che per l’asportazione rapida dei chiodi e per l’esecuzione di fori di qualsiasi diametro in lamiere fino a cento millimetri di spessore. In aggiunta, non bisogna dimenticare che in questo preciso ambito sono impiegati anche degli elettrodi cavi dal punto di vista assiale, in modo da consentire l’adduzione dell’ossigeno che è necessario al taglio in questione.

Archeologia industriale: le novità del Museo del Tessuto di Prato

La regione Toscana e l’archeologia industriale sono sempre più unite: l’ultima novità in questo senso è rappresentata dal nuovissimo polo museale che è stato da poco allestito a Prato, con tanto di servizi piuttosto innovativi pensati appositamente per i visitatori. Si tratta, nello specifico, del Museo del Tessuto del comune in questione, la cui inaugurazione risale a circa nove anni fa. In aggiunta, non bisogna dimenticare l’ultimo evento di rilievo che aveva coinvolto questa stessa struttura nel corso del 2009, vale a dire l’apertura ufficiale della Biblioteca. Ora, però, si volta pagina e si pensa a un nuovo modo di gestire allestimenti di questo tipo. L’obiettivo principale è quello di attrarre il maggior numero possibile di generazioni. Quali sono i cambiamenti più importanti in tal senso?

A Siracusa si discute dei controlli sugli impianti industriali

In Sicilia si è finalmente compreso che le norme sui controlli degli impianti industriali hanno bisogno di una seria e urgente revisione: lo spunto può essere fondamentale anche per tutto il resto del paese, visto che è in ballo la disciplina e la periodicità di questi interventi. La discussione a cui si sta facendo riferimento è quella della città di Siracusa, in cui si è fortemente intenzionati a ridurre i termini e gli anni dei controlli stessi. La richiesta specifica è giunta dalla Fim Cisl (si tratta della Federazione Italiana Metalmeccanici), la quale si è rivolta sia ai rappresentati della Provincia che a quelli della Regione per ottenere maggiore attenzione in merito alle manutenzioni delle zone industriali.