Rivoluzione industriale: il contributo offerto dall’Irlanda

Quando si parla degli sviluppi scientifici che sono stati alla base della Rivoluzione Industriale del XVIII secolo, spesso si dimentica di citare il fondamentale contributo dell’Irlanda: questo paese non ha nulla da invidiare all’Inghilterra, tanto che già nel 1683 si decideva di fondare una società filosofica a Dublino, senza dimenticare le successive istituzioni di società mediche e militari. Non è un caso che, con l’avvicinarsi dell’800, la stessa Dublin Society abbia scelto di dar vita a delle scuole scientifiche, utili e preziose per formare e far insegnare dei docenti altamente qualificati.

Il Vietnam ha deciso di puntare sui distretti industriali

L’Asia si sta rivelando un continente dalla fortissima vocazione industriale: dopo la notizia del nuovo finanziamento economico destinato al parco industriale che vede coinvolte sia la Cina che la Malesia, anche il Vietnam sta incoraggiando lo sviluppo dei distretti industriali, una sorta di versione ridotta delle zone o parchi. D’altronde, il paese, celebre quasi esclusivamente per la tremenda guerra che lo ha visto coinvolto con gli Stati Uniti, è ora consapevole del fatto di essere ormai uno stato dal reddito di medio livello, dunque questo interesse è più che motivato. La conferma è giunta da Nguyen Trong Hieu, il quale fa parte del Ministero della Pianificazione e degli Investimenti Imprenditoriali, intervenuto nel corso di un workshop dedicato proprio alle pmi ad Hanoi.

Inquinamento industriale: lo Zeppelin del Pegasos è giunto vicino Ravenna

I dirigibili Zeppelin hanno vissuto il loro periodo d’oro tra gli anni Dieci e Trenta del secolo scorso, almeno fino a quando il disastro dell’Hindenburg (1937) non ne ha offuscato il mito: questa stessa tipologia di mezzo sta avendo ora una funzione molto importante, visto che lo Zeppelin NT previsto dal progetto Pegasos dell’Unione Europea sta sorvolando i cieli del Vecchio Continente per capire quale sia il reale stato dell’inquinamento industriale. Il dirigibile in questione è giunto ora nei pressi di Ravenna e in molti lo hanno notato anche con una certa curiosità, come ha spiegato la sezione emiliana dell’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente).

Unione Industriale Torino: sfida aperta per la successione a Cabonato

Il posto di nuovo numero uno dell’Unione Industriale di Torino è davvero molto ambito: l’ultimo presidente, Gianfranco Cabonato, ha rassegnato le proprie dimissioni nel corso della giornata di ieri, dunque è fondamentale trovare al più presto il suo sostituto dopo quattro anni di mandato. Quali sono i nomi più gettonati in tal senso? La sfida più aperta è senza dubbio quella che coinvolgerà Licia Mattioli e Paolo Vitelli. La Mattioli è l’attuale numero due dell’associazione degli industriali, oltre che guida nazionale di Federorafi (la federazione che raggruppa e rappresenta idealmente gli orafi e gli argentieri): il suo nome è stato tirato in ballo dallo stesso Cabonato e la candidatura deve essere presa seriamente in considerazione.

Rivoluzione industriale: le macchine tessili di Wrigley

Tra le prime macchine che a Manchester cominciarono a caratterizzare il settore tessile negli anni della Rivoluzione Industriale bisogna sicuramente menzionare quelle che si basavano sui principi di Thomas Savery: il miglior produttore in assoluto di questa tipologia di macchinario era senza dubbio un ingegnere, vale a dire Joshua Wrigley. Quest’ultimo veniva considerato all’epoca un costruttore di pompe, dunque la sua esperienza gli aveva insegnato a sfruttare l’acqua per azionare le turbine idrauliche, utili per dare l’energia necessaria ai mezzi in questione. In uno dei tanti annuari dell’epoca (siamo sul finire del ‘700 per la precisione), si scopre che l’acqua veniva alzata di circa 16-20 piedi e la massa discendente era in grado di far muovere una ruota idraulica a pale.

Cultura industriale: Qingdao punta su copyright e lavori creativi

A Qingdao, città sub-provinciale della Cina, si sta pensando seriamente a un copyright internazionale e a un parco improntato a una cultura industriale creativa: l’obiettivo principale in questo caso è quello di promuovere degli intensi scambi di diritti d’autore tra lo stesso ex Impero Celeste, il Giappone e la Corea del Sud, oltre a una maggiore integrazione globale tra le varie risorse, come ha anche sottolineato il Qingdao International Copyright Trade Center. Quest’ultimo non è altro che il centro che provvede alla verifica, alla registrazione, alla transazione, alla protezione e anche al finanziamento economico dei diritti di proprietà individuale e dei lavori che vengono definiti come “creativi”.

Capannori: si vota per riqualificare l’area industriale di Carraia

La giornata odierna sarà molto importante per il comune di Capannori, in provincia di Lucca: il consiglio locale, infatti, sarà chiamato a votare l’adozione di un apposito piano di riqualificazione dell’area Pip (Piano per Insediamenti Produttivi) di Carraia, anche se poi l’approvazione vera e propria avverrà il prossimo mese di settembre, insieme a tutte le osservazioni che saranno avanzate proprio oggi. Si tratta di una sistemazione e di una riqualificazione di un’area industriale molto interessante e fondamentale, anche perché essa fa parte integrante di un regolamento urbanistico ancora più ampio a cui partecipa persino la Regione Toscana.

Fismic: Termini Imerese rischia la desertificazione industriale

La Fismic, il sindacato autonomo che rappresenta idealmente i metalmeccanici e le industrie collegate, ha confermato la sua valutazione in merito a quanto sta accadendo a Termini Imerese, in provincia di Palermo: in effetti, la sigla in questione si è detta contraria a quanto sta decidendo il governo Monti a tal proposito, visto che bisogna ricordare che qui sorgeva uno dei principali stabilimenti della Fiat. Come ha precisato Roberto Di Maulo, segretario generale della federazione, l’esecutivo si starebbe comportando in maniera fin troppo disinvolta per quel che concerne il progetto relativo al veicolo Dr Industrial.

Industria enologica: la feccia di vino

La denominazione di “feccia” viene in genere attribuita a quei sedimenti di liquidi che sono fermentati: più precisamente, l’utilizzo maggiore è quello relativo alla indicazione dei residui rossastri di melma, i quali tendono a depositarsi sulle pareti e sul fondo delle botti in cui il vino viene posto a fermentare o anche a invecchiare. In pratica, le fecce sono costituite da vinaccioli e bucce di uva, ma anche da cellule e spore microbiche, oltre che da cremortartaro e le sostanze che sono usate come dei chiarificanti (gli esempi più classici sono quelli della gelatina, del tannino e dell’albumina). Dal punto di vista commerciale, inoltre, si possono distinguere varie tipologie di feccia: quelle principali sono le fecce di svinatura e di travaso, molto ricche di cremortartaro e quindi di grande valore per l’industria tartarica, e le fecce di chiarificazione e di filtrazione, costituite in larga misura da albumina, da acido tannico e da sostanze pectiche.

Tunisia: buon aumento per gli investimenti nel settore industriale

L’Agenzia di Promozione dell’Industria e dell’Innovazione ha reso note le ultime performance fatte registrare dal settore industriale della Tunisia: quali sono i dati che meglio di altri possono descrivere la situazione del paese africano? Anzitutto, il mese di aprile è stato caratterizzato da un buon aumento per quel che concerne l’intero comparto, vale a dire 8,3 punti percentuali in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questo vuol dire che la nazione maghrebina è stata protagonista di un totale di investimenti pari a 1,23 miliardi di dinari locali (tale somma equivale a circa seicento milioni di euro per la precisione), mentre nel 2011 ci si era fermati a 1,13 miliardi.