I prodotti tipici del Lazio: l’olio della Sabina

Fra i prodotti agricoli tipici del Lazio vi segnaliamo l’olio della Sabina che può vantare la denominazione più antica di tutta la regione.

E’ nata nel 1995 e nonostante si estenda su una superficie di circa 18000 ettari, la produzione si concentra per lo più nella zona vicino a Fara in Sabina, che rappresenta il 25% della superficie DOP (Denominazione di origine protetta) dell’intera provincia di Rieti.

In questa zona ci sono un gran numero di frantoi. Per quanto riguarda la struttura c’è da segnalare l’età piuttosto avanzata degli uliveti. L’olio della Sabina è molto venduto a Roma, città di cui gode di un’ottima reputazione.

Il problema è che viene venduto sfuso, motivo per cui soffre particolarmente la concorrenza di altri oli italiani e stranieri.

Ragusa: prende sempre più forma la zona industriale

Ragusa, la città più agiata di tutto il nostro Mezzogiorno, sta vivendo una delle fasi industriali più intense della propria storia.

Il comune siciliano è pronto ad avviare la quarta e quinta fase della propria zona produttiva, con opere di urbanizzazione ben mirate: in particolare, l’intento principale è quello di sviluppare pienamente l’agglomerato industriale del Consorzio Asi (Area di Sviluppo Industriale). Il denaro speso per questi investimenti è pari a tre milioni e mezzo di euro, con la possibilità di far accedere nuove imprese.

Civita Castellana: la crisi del distretto industriale della ceramica

Civita Castellana e la lavorazione delle ceramiche sono praticamente un tutt’uno.

Non a caso il comune viterbese rappresenta in centro industriale specializzato in questo settore più importante del nostro paese: ma spesso le favole rischiano anche di avere un finale non lieto e questo allarme può diventare una minaccia molto seria. In effetti, il comparto in questione è in crisi e gli enti e i governi locali si stanno mobilitando per poterne risollevare le sorti. L’intento è quello di riconoscere lo stato di crisi attuale, in modo da salvaguardare gli operatori: la recessione economica è la principale responsabile di questo lento declino, ma gli interventi sul territorio che vengono richiesti ora a gran voce si sono accorti troppo tardi di alcuni segnali inequivocabili.

L’inquinamento ambientale di acque e terreni

Con l’entrata in vigore del Dlgs 3 aprile 2006, n. 152 le normative italiane sulla protezione e tutela dell’ambiente sono radicalmente cambiate. Le “Norme in materia ambientale” ha portato un’aria nuova nella gestione dei rifiuti, nella riduzione dell’inquinamento atmosferico, nella salvaguardia del suolo e in molti altri tempi che riguardo l’ambiente.

Ragion per cui nel momento quando vengono eseguiti lavori sul terreno, questo va controllato e analizzato con molta cura. Analisi e controllo che devono arrivare a una grande profondità e devono fermarsi alla falda acquifera sottostante. Questa operazione consente di verificare se il materiale deve essere smaltito oppure può essere riutilizzato.

Nel primo caso bisogna accuratamente occuparsi dello smaltimento dei rifiuti, mentre nel secondo bisogna verificare la potabilità delle falde per capire se il terreno è inquinato.

Archeologia industriale: la pressa di Campi (Genova)

È più di una settimana che Genova e il suo quartiere Campi possono beneficiare del restauro della pressa storica, una testimonianza molto importante di archeologia industriale.

Si tratta di tutto quello che rimane di una installazione di quasi cento anni fa: nel 1914, infatti, le Fonderie e Acciaierie di Campi, le quali facevano capo all’Ansaldo, avevano costruito questa pressa imponente (il peso supera le 12mila tonnellate) e di una potenza mai vista per quel tempo. È qui che si fucinavano a caldo e si spianavano le lamiere d’acciaio, una attività industriale che è durata fino al 1989, anno in cui lo stabilimento è stato costretto a chiudere i battenti.

Fiera industria edile: Marmocacc 2011 vi aspetta a Verona dal 21 al 24 settembre

Una fiera molto importante del settore dell’industria edile è la Marmomacc che si terrà a Verona dal 21 al 24 settembre prossimo. Da molti è considerata la più significativa manifestazione internazionale di marmi, design e tecnologie.

Per offrire una vasta panoramica del settore, Marmomacc organizzerà incontri e corsi di formazioni per gli operatori, che avranno la possibilità di essere aggiornanti in maniera esaustiva sul marmo lapideo, realizzazioni di design in pietra, pietra grezza, macchinari e accessori.

Per confermare la sua popolarità che la mette al primo posto della classifica delle manifestazioni sul marmo, Marmomacc anche nell’edizione 2011 si ripromette di promuovere lo sviluppo dei prodotti e delle tecnologie a essi applicati.

Seconda Rivoluzione Industriale: il primo motore a benzina

Il brevetto ufficiale del primo motore a benzina si deve all’ingegnere tedesco Gottlieb Wilhelm Daimler, il quale lo perfezionò nel 1883.

La sua invenzione rappresentò uno dei perni principali della Seconda Rivoluzione Industriale: in effetti, l’obiettivo principale di Daimler e del suo socio Wilhelm Maybach era quello di creare dei motori da destinare all’industria automobilistica, allora agli albori, di piccole dimensioni ma in grado di generare alte velocità. Il progetto in questione beneficiò della prima combustione interna a due tempi, un’innovazione che fu anche testata sulle navi.

Pulizie industriali: le centrifughe disoleatrici

La centrifuga disoleatrice viene ampiamente utilizzata a livello industriale per la riqualificazione dei materiali e la riduzione dell’inquinamento.

Spesso, l’automazione industriale comporta lo scarico di trucioli che si riferiscono direttamente alla tranciatura del metallo: i nastri trasportatori sono gli elementi principali per il funzionamento di questo macchinario, il quale provvede poi a recuperare l’olio e a convogliarlo alla fase di stoccaggio. Il settore prevalente è dunque quello della lavorazione dei metalli, la quale lascia come residuati proprio questi trucioli. La centrifugazione diventa molto utile per fornire un’adeguata qualifica dei materiali, abbattendo l’impatto ambientale nel momento in cui si avvia il processo di fusione.

Bialetti, tutto pronto per la riorganizzazione industriale

Il marchio Bialetti è noto a tutti per la produzione di caffettiere.

Gli ultimi eventi che stanno caratterizzando la spa di Coccaglio (provincia di Brescia), la quale è nata nel 1998 a seguito della chiusura della storica compagnia, sono di stampo industriale: in effetti, è stato avviato da pochissimi giorni un approfondito e accurato piano di revisione e ottimizzazione dell’assetto interno, il quale prevede come cardini principali la cessione di vari impianti destinati alla coniatura e allo stampaggio delle pentole.

Refrigerazione industriale: i caseifici

L’esempio più classico di refrigerazione industriale è offerto sicuramente dai caseifici.

Ne è passato di tempo da quando queste aziende agro-alimentari si affidavano a grotte naturali per la stagionatura e caseificazione dei prodotti; al giorno d’oggi la tecnologia è ovviamente più moderna e gli ambienti adibiti a questo scopo possono beneficiare di una temperatura a comando nelle cosiddetta celle frigorifere premontate. Vi sono poi le caldaie polivalenti, attrezzature che vengono messe a disposizione nelle dimensioni più diverse e per le strutture di vario tipo, anche quelle semi-industriali; in effetti, spesso si dimentica che il liquido può anche essere riscaldato, pertanto le caldaie si sono imposte come l’evoluzione più adeguata dei serbatoi di refrigerazione.