Israele: report obbligatori sull’inquinamento industriale

Le fabbriche israeliane si apprestano a vivere una novità importante dal punto di vista industriale.

In effetti, una iniziativa di legge dovrebbe stabilire un apposito report in cui registrare le emissioni inquinanti, così da ottenere delle informazioni più dettagliate, e soprattutto accessibili al pubblico, per quel che riguarda tale settore; questa documentazione andrà a riguardare da vicino gli impianti industriali, ma anche le miniere, i siti di stoccaggio dei rifiuti e le strutture in cui l’acqua viene purificata.

Settore industriale, diminuiscono le emissioni italiane di Co2

L’inquinamento industriale del nostro paese raggiunge finalmente dei livelli più accettabili, anche se è presto per cantare vittoria.

Il dato in questione emerge dall’ultima ricerca condotta da Eco-Way, una società che attiva proprio nel settore in questione: in pratica, le emissioni di anidride carbonica in atmosfera sono calate grazie all’’impegno del comparto industriale e a una migliore qualità delle produzioni. Nel dettaglio, le imprese italiane hanno emesso meno Co2 di quanto previsto dal Piano Nazionale di Allocazione, il programma relativo al Protocollo di Kyoto e che riguarda appunto l’allocazione di queste emissioni.

L’inquinamento industriale ai tempi degli antichi Egizi

Sembra incredibile, ma anche gli antichi Egizi erano esposti all’inquinamento dell’aria.

La constatazione è giunta dall’Università di Manchester, la quale ha esaminato quindici mummie di diversa estrazione sociale, rilevando una forte presenza di particolati nei polmoni. Queste microscopiche particelle possono provocare malattie respiratorie e addirittura il cancro e sono solitamente collegate alle attività post-industriali, come ad esempio le combustioni fossili.

L’inquinamento ambientale di acque e terreni

Con l’entrata in vigore del Dlgs 3 aprile 2006, n. 152 le normative italiane sulla protezione e tutela dell’ambiente sono radicalmente cambiate. Le “Norme in materia ambientale” ha portato un’aria nuova nella gestione dei rifiuti, nella riduzione dell’inquinamento atmosferico, nella salvaguardia del suolo e in molti altri tempi che riguardo l’ambiente.

Ragion per cui nel momento quando vengono eseguiti lavori sul terreno, questo va controllato e analizzato con molta cura. Analisi e controllo che devono arrivare a una grande profondità e devono fermarsi alla falda acquifera sottostante. Questa operazione consente di verificare se il materiale deve essere smaltito oppure può essere riutilizzato.

Nel primo caso bisogna accuratamente occuparsi dello smaltimento dei rifiuti, mentre nel secondo bisogna verificare la potabilità delle falde per capire se il terreno è inquinato.

Inquinamento industriale: i problemi delle scuole americane

Molte scuole americane si caratterizzano più per l’inquinamento industriale che per il rendimento.

Sono proprio le fonti industriali le principali responsabili della pessima atmosfera che arieggia nei dintorni degli istituti pubblici: secondo l’Università del Michigan, ciò provoca rischi gravi per la salute e difficoltà di concentrazione negli studenti. Il successo scolastico, dunque, dipende anche da questo fattore, un nuovo modo di esaminare il fenomeno. I luoghi più colpiti in questo senso sono diversi, si va dallo stesso Michigan all’Ohio, passando per l’area metropolitana di Detroit e la zona di Muskegon.

Inquinamento industriale: la minaccia degli ftalati

I nostri mari sono sempre più invasi da una nuova e minacciosa forma di inquinamento industriale.

Si tratta degli ftalati, sostanze ad alto contenuto tossico, presenti anche in alcuni prodotti commerciali, e responsabili di alcuni disturbi dal punto di vista sanitario: volendo essere più precisi, questi composti non sono altro che agenti plastificanti, sfruttati a man bassa dall’industria chimica e utilizzati in combinazione con solventi, adesivi, vernici e pesticidi. Il problema è che gli ftalati si trovano anche in oggetti di uso comune, come ad esempio la plastica di alcune apparecchiature mediche, in alcuni imballaggi, nei prodotti di cancelleria e perfino nei giocattoli.

Inquinamento industriale: quali malattie si rischiano

L’inquinamento industriale, insieme ai rifiuti cittadini e ai cambiamenti fin troppo rapidi del clima rappresentano un mix davvero pericoloso per la nostra salute.

Un recente convegno nella città di Parma, “Ambiente e salute”, ha messo in luce proprio questa tendenza, con la constatazione che tali fattori sono i principali responsabili di malattie come l’ictus, le patologie cardiovascolari e molte altre: il periodo di riferimento è stato il triennio 2008-2010, ma la situazione è tutt’altro che risolta. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, l’inquinamento industriale che è attualmente presente in atmosfera, ha provocato un numero di ricoveri per scompensi cardiaci e al miocardio sempre più alto, non una semplice coincidenza.

Inquinamento industriale: la Corte Ue condanna l’Italia

Inquinamento industriale: è questa l’accusa ben precisa che è stata lanciata dalla Corte europea di giustizia nei confronti del nostro paese, il quale si è reso protagonista della violazione della direttiva sulle emissioni inquinanti da impianti industriali.

Che cosa prevede nello specifico questo testo? Anzitutto, bisogna precisare che si tratta della Direttiva Ippc (Integrated Pollution Prevention and Control) del 2008, la quale ha stabilito il rilascio di un’apposita autorizzazione per quel che riguarda le attività industriali e agricole che possono arrecare inquinamento. Nel novero in questione, dunque, possiamo ricomprendere le attività energetiche, quelle che sono volte a trasformare i metalli, le industrie di prodotti minerali, ma anche l’industria chimica e l’allevamento agricolo.