Tunisia: mille aziende turche nella zona industriale di Ennahli

Mille e non più mille aveva affermato Gesù secondo la tradizione nei Vangeli apocrifi: una frase che può andare più che bene anche per quel che riguarda la nuova zona industriale di Ennahli, in Tunisia: ci troviamo, infatti, nella zona settentrionale di Ariana, città non distante da Cartagine, in cui verranno avviate per l’appunto le attività produttive che riguardano mille aziende di nazionalità turca. L’area in questione si estende per ben cento ettari e, a regime , sarà in grado di dare lavoro e occupazione a più di venticinquemila persone.

L’annuncio ufficiale è giunto per voce del ministro tunisino dell’Economia e degli Affari Sociali, Tap Ridha Saidi. Non è un caso, tra l’altro, che nella prima settimana di marzo il primo ministro della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, visiterà la nazione africana, un appuntamento che è dunque sempre più vicino. Lo stesso Saidi ha voluto sottolineare come questa area industriale sarà totalmente rispettosa dell’ambiente e dell’ecologia: le procedure di avvio vengono considerate e giudicate in una fase piuttosto avanzata, tanto è vero che i due paesi hanno intenzione di concretizzare una partnership strategica e proficua. Domenica scorsa è stato organizzato un seminario relativo proprio alla collaborazione economica turco-maghrebina, più precisamente ad Hammamet.

Circa cinquanta ettari sono già stati interessati dai lavori, in attesa comunque che si completino le procedure per la modifica di utilizzo dei terreni. Il ministro tunisino può contare su delle relazioni ottime e durature con tutti i paesi della parte settentrionale dell’Africa, dunque i vantaggi economici e industriali sono a portata di mano. La visita di Erdogan sarà caratterizzata dalla presenza di una delegazione governativa ed economica che è stata selezionata in modo molto accurato. Nel corso del meeting vi sarà spazio per promuovere le relazioni bilaterali tra Tunisi e Ankara, ma non solo, visto che si tratterà di una occasione importante anche per aprire un ufficio della Tika (l’agenzia turca di cooperazione tecnica ed economica).