L’Uganda fa sul serio con il parco industriale di Mbale

Il presidente dell’Uganda, Yoweri Museveni, ha richiesto espressamente ai residenti del territorio in cui dovrà sorgere il Mbale Industrial and Business Park di lasciare pacificamente il sito: l’obiettivo del paese africano è proprio quello di abbracciare nella maniera più salda possibile l’industrializzazione, visto che il governo di Kampala sta puntando con decisione sulla costruzione di nuove industrie e sul miglioramento delle condizioni della gente. Il terreno prescelto è ancora occupato da molte persone, ma si tratta di una zona che fa capo alla Bugisu Cooperative Union, la quale ha ricevuto un pagamento dallo stesso esecutivo locale per ottenere la concessione.

Forlì: la building automation del Consorzio Querzoli

A Forlì è stato appena ultimato un nuovo stabilimento per la prefabbricazione industriale: si tratta del cosiddetto Consorzio Querzoli e la sua particolarità più importante è rappresentata dall’utilizzo di tecnologie innovative, soprattutto quelle legate al rispetto dell’ambiente. Il merito va ascritto alla cosiddetta building automation, visto che le varie integrazioni edilizie hanno consentito di migliorare le prestazioni, ma anche di risparmiare molta energia. L’intera superficie di questo stabilimento industriale è pari a 45mila metri quadri e al suo interno è possibile rinvenire un interessante impianto fotovoltaico, in grado di assicurare una copertura di 1,5 megawatt.

Design industriale: gli eventi che coinvolgono l’Ungheria

La giornata del prossimo 29 giugno sarà piuttosto importante in Ungheria: in effetti, si tratta della data scelta dalla nazione magiara per celebrare nella maniera più degna possibile il World Industrial Design Day, la giornata mondiale del disegno industriale. Si tratta della quinta volta che questo accade nel paese europeo, ma stavolta si può approfittare di questa occasione così speciale per rendere noti gli ultimi impegni dell’Hungarian Design Council. Tra l’altro, si sta parlando di un evento che rappresenta una sorta di preambolo per quel che concerne la Budapest Design Week, di quest’anno, anch’essa molto attesa.

L’importanza del suolo per controllare l’inquinamento industriale

Il suolo svolge un ruolo molto importante per quel che concerne il controllo del futuro atmosferico del nostro pianeta, così come è stato accertato e rivelato da un recente studio: in particolare, si è capito come trovare degli ecosistemi ancora intatti e quali sono state le loro risposte agli accresciuti livelli di anidride carbonica nell’atmosfera. L’attuale quota di diossido di carbonio della Terra è pari a 390 parti per milione, ben al di sopra delle 260 che sono state quantificate in relazione all’inizio della Rivoluzione Industriale, circa trecento anni fa. In aggiunta, quello che preoccupa maggiormente è che tale soglia potrebbe arrivare fino a cinquecento parti per milioni nei prossimi decenni.

Procedimenti industriali: la metalloceramica

La metalloceramica è il procedimento con il quale si producono dei pezzi molto compatti, simili a quelli che sono ottenuti per la fusione: il risultato finale si ottiene attraverso l’agglomerazione diretta di metalli già polverizzati e ottenuti mediante la macinazione, la riduzione degli ossidi, l’elettrolisi dei sali, la condensazione dei vapori di metalli volatili oppure con un getto di gas di metallo fuso. Le polveri sono poi immesse in degli stampi speciali che presentano il vantaggio dell’elevata resistenza, in modo da sottoporle a una forte compressione e per farle aderire in maniera perfetta e solida tra di loro.

Metalli industriali: il berillio

Il berillio è l’elemento chimico più leggero in assoluto per quel che concerne il secondo gruppo del sistema periodico, il quale comprende anche il magnesio, il calcio, lo stronzio e il bario: non è molto abbondante in natura, in quanto rappresenta appena lo 0,005% della crosta terrestre, ma proprio per la sua leggerezza esso dovrebbe essere molto più diffuso. La sua relativa scarsezza, invece, è stata interpretata da qualche geofisico come un segno indicativo del fatto che la Terra sarebbe passata attraverso uno stadio di temperatura stellare, durante il quale i nuclei del berillio sarebbero stati distrutti per collisione con i protoni ad alta energia.

Chimica industriale: il Processo Bergius

Il cosiddetto Processo Bergius consiste sostanzialmente nell’idrogenazione dei combustibili, sia quelli solidi (come ad esempio il carbone e le ligniti) che quelli liquidi (in primis i residui della distillazione di oli minerali e bitumi): il nome di questa operazione, molto diffusa nell’ambito della chimica industriale, deve il suo nome al tedesco Friedrich Bergius, Nobel per la chimica nel 1931, il quale la ideò nel lontano 1910. La prima parte di questo processo si svolge soprattutto in fase liquida. Il carbone, dopo essere stato ben lavato per ridurre al minimo il suo tenore in sostanze minerali, viene macinato in maniera molto fine e la sua polvere è poi sospesa in oli pesanti, i quali possono anche essere dei residui di una precedente idrogenazione.

Cultura industriale: Qingdao punta su copyright e lavori creativi

A Qingdao, città sub-provinciale della Cina, si sta pensando seriamente a un copyright internazionale e a un parco improntato a una cultura industriale creativa: l’obiettivo principale in questo caso è quello di promuovere degli intensi scambi di diritti d’autore tra lo stesso ex Impero Celeste, il Giappone e la Corea del Sud, oltre a una maggiore integrazione globale tra le varie risorse, come ha anche sottolineato il Qingdao International Copyright Trade Center. Quest’ultimo non è altro che il centro che provvede alla verifica, alla registrazione, alla transazione, alla protezione e anche al finanziamento economico dei diritti di proprietà individuale e dei lavori che vengono definiti come “creativi”.

Inquinamento industriale: un piano ambizioso in Vietnam

Il Comitato del Popolo del Vietnam ha selezionato quelli che potrebbe essere l’obiettivo e il risultato migliori per ridurre l’inquinamento industriale a partire dal 2015: si tratta di un piano di gestione molto ambizioso e interessante, il quale si focalizza, in particolare, sul controllo di vari settori, in primis quello chimico, tessile, dei coloranti, della carta, alimentare e delle risorse naturali, vale a dire i principali responsabili degli alti livelli attuali. Inoltre, tale progetto è stato in grado di stipulare quali sono le zone industriali e i parchi high-tech che dovrebbero beneficiare quanto prima di innovativi sistemi di trattamento per quel che concerne le acque di scarto, cercando di venire incontro agli standard di protezione ambientale.

Archeologia industriale: premiato l’Allihies Copper Mine Museum

L’Allihies Copper Mine Museum ha una storia lunga e affascinante: si tratta, infatti, del museo che sorge proprio a Allihies, comunità rurale irlandese della Contea di Cork, una testimonianza chiara di cosa sia stata l’attività estrattiva del passato in questa zona, in particolare, come ricorda anche il nome stesso, quella relativa al rame. Ebbene, ora questo museo a cui l’archeologia industriale deve davvero molto può anche fregiarsi di un premio davvero importante, vale a dire l’award che è stato ricevuto dal presidente dell’Aia (Association for Industrial Archaelogy), l’organo britannico che promuove e dedica le proprie attività alla conservazione dell’eredità industriale.