Il butadiene è un idrocarburo di estrema importanza industriale: si tratta, infatti, del maggior costituente della gomma artificiale, una componente chimica di cui non si può fare a meno in molte lavorazioni. Esso è stato prodotto in maniera artificiale per la prima volta su scala industriale in Germania nl corso della Prima Guerra Mondiale, attraverso una opportuna polimerizzazione dell’acetilene. Prima che scoppiasse il secondo conflitto bellico negli Stati Uniti, comunque, il butadiene non era altro che un semplice sottoprodotto della raffinazione e della lavorazione del petrolio, mentre si ignoravano altri impieghi. Nel 1942, poi, a causa dell’impossibilità di proseguire l’importazione della gomma naturale, ne fu iniziata la produzione su larga scala anche in territorio americano.
Redazione
La saldatura per induzione ad alta frequenza
La saldatura per induzione si basa essenzialmente su un principio ben preciso: quando la frequenza della corrente che percorre un avvolgimento viene aumentata in maniera sensibile e un oggetto in metallo viene introdotto nel campo magnetico che si genera, l’oggetto si riscalda molto rapidamente. Questo fenomeno viene definito come “riscaldamento per induzione ad alta frequenza”. Sono due i fenomeni elettrici che intervengono per generare calore nell’oggetto stesso durante il riscaldamento in questione, vale a dire le perdite per correnti vorticose e le perdite per isteresi. Nel riscaldamento ad induzione, poi, l’oggetto che deve essere riscaldato di metallo e quindi diventa conduttore di elettricità; questo vuol dire che le correnti si inducono nello stesso modo con cui si inducono nell’avvolgimento secondario di un trasformatore.
Archeologia industriale: Cannole inaugura il Museo dell’Arte Olearia
Cannole, piccolo comune di 1.750 anime in provincia di Lecce, celebre soprattutto per le sue masserie, ha fatto parlare di sé per una novità molto interessante che ha a che fare con l’archeologia industriale: in effetti, la cittadina pugliese ha voluto avviare con la massima attenzione questa avventura, una riscoperta importante di un passato non proprio lontanissimo. La giornata di ieri, quindi, è stata caratterizzata dall’inaugurazione ufficiale del Museo dell’Arte Olearia e della Civiltà Contadina, una struttura di estremo interesse e che è stata dedicata alla figura di Ubaldo Villani, politico di spicco da queste parti nel secolo scorso.
Il nuovo parco industriale della Contea di Faribault
Lo sviluppo economico è qualcosa che va al di là della creazione di posti di lavoro e dell’espansione dei business già esistenti: in effetti, esso include anche una attenta pianificazione per il futuro. La Blue Earth Economic Development Authority e la Faribault County Development Corporation sembrano proprio averlo capito. La contea in questione si trova nello stato federale del Minnesota, negli Stati Uniti, mentre l’autorità di sviluppo economico prende il nome dalla capitale, Blue Earth. Il direttore esecutivo della compagnia, Linsey Warmaka, e il sindaco Rob Hammond stanno unendo le loro forze per trovare un sito adatto al nuovo parco industriale che dovrà sorgere a breve.
La lavorazione industriale delle pelli
Le pelli di mammiferi, bovini, suini, ovini e caprini, nonché quelle dei cervidi e dei rettili, diventano dei cuoi e dei pellami dopo essere state opportunamente lavorate. La qualità di esse dipende ovviamente dalla provenienza, dal modo di vivere, dall’alimentazione e dall’età dell’animale. Le pelli di animali giovani, infatti, sono molto migliori dal punto di vista qualitativo; nelle femmine, poi, il prodotto è superiore rispetto a quello dei maschi. In aggiunta, il buon pascolo, la cura e la selezione delle bestie migliorano in genere le caratteristiche del prodotto finale. Ma come si lavorano le pelli dal punto di vista industriale? Una volta giunte in conceria, queste ultime si lasciano macerare in modo da riacquistare la loro iniziale morbidezza.
Alla scoperta dell’archeologia del Lazio antico e dell’Etruria
Rodolfo Lanciani fu uno dei massimi archeologi e ingegneri del nostro paese tra l’800 e il ‘900: è proprio alla sua figura che si è pensato di dedicare la terza edizione della mostra itinerante “Archeologi tra Ottocento e Novecento: città e monumenti riscoperti tra Etruria e Lazio antico”. La manifestazione è stata curata quest’anno dalla sezione dell’Antiquarium di Guidonia Montecelio, mentre nel 2010 e nel 2011 le città coinvolte in questo senso erano state quelle di Vetulonia e di Alatri. La mostra potrà essere visitata presso l’ex Convento di San Michele fino al prossimo 5 novembre. Di cosa si tratta esattamente? Le grandi scoperte archeologiche e le personalità più influenti da questo punto di vista saranno senza dubbio i due tratti dominanti dell’evento in questione.
Macchinari industriali: l’essiccatoio a calore solare
L’essiccatoio è l’apparecchio industriale in cui ha luogo l’essiccazione: la classificazione di questi macchinari è molto variegata, ma si possono distinguere alcune tipologie in base al loro utilizzo. Le differenze, infatti, riguardano il modo di introduzione del materiale (a funzionamento intermittente e a funzionamento continuo) e in base al sistema di riscaldamento (essiccatoi con riscaldamento per convenzione, con riscaldamento per conduzione, con riscaldamento per irradiazione e con riscaldamento misto). Quindi, si può ben capire come in mezzo a tante varietà di apparecchi, sia difficile approfondirne uno, ma si può tentare quest’ultima operazione con gli essiccatoi a calore solare.
Chimica industriale: l’esaclorocicloesano
La chimica industriale è speso costellata e caratterizzata da elementi che hanno nomi magari complicati, ma che si riferiscono sempre a qualcosa di utile. È questo il caso dell’esaclorocicloesano: che cosa si nasconde dietro a una denominazione così lunga? Si tratta essenzialmente di una miscela di isomeri di forma empirica e che viene prodotta attraverso una opportuna clorurazione del benzene. Questo vuol dire che l’esaclorocicloesano rappresenta un elemento dalla tossicità piuttosto elevata, ma questa è una particolarità che vale per gli insetti, pertanto il suo tipico utilizzo e la relativa produzione industriale fanno riferimento al campo degli insetticidi sintetici. Il composto in questione viene ottenuto in una maniera ben precisa.
Industria chimica: i procedimenti della saccarimetria
La saccarimetria è l’insieme di procedimenti analitici che sono impiegati per la determinazione quantitativa degli zuccheri e del saccarosio a livello industriale: vi sono tre diversi tipi di metodi per porre in essere questo mix di fasi chimico-industriali. Anzitutto, si può cominciare con i metodi areometrici, vale a dire quelli che sono basati sulla temperatura tra la percentuale di zucchero che è contenuto in una data soluzione e il peso specifico di quest’ultima. Per riuscire a determinare il peso specifico , nella pratica industriale si adoperano degli aerometri speciali, i quali sono detti saccarometri, tarati in genere a venti gradi e graduati in modo da indicare direttamente la percentuale in peso di zucchero contenuto nella soluzione in esame (in gradi Balling o in gradi Bix per la precisione).
Industria alimentare e non solo: la salatura
Quello della salatura è il termine generico con cui si indica l’aggiunta di un sale a una sostanza. Nell’ambito dell’industria alimentare, ad esempio, essa consiste essenzialmente nell’impregnare in maniera più o meno profonda di cloruro di sodio gli alimenti come le carni, i salumi, i pesci e i formaggi, in modo da prolungarne la conservazione (un po’ come si faceva in passato, quando il frigorifero non era ancora stato inventato) e per conferire loro delle particolare caratteristiche organolettiche. L’azione conservante della salatura di cui si sta parlando si basa, oltre che sulle proprietà antisettiche del sale stesso, anche sulla disidratazione che esso può provocare nell’alimento.