Le caldaie e i generatori di vapore

Le caldaie Cornovaglia sono sicuramente i generatori di vapore più semplici da costruire.

Anche il servizio e la relativa manutenzione non pongono alcun tipo di problema: esse sono indicate, in particolare, per le erogazioni di entità variabile, visto che il forte volume di acqua per metro quadro consente questa possibilità. Inoltre, il focolare interno è realizzato in lamiera, la quale è preferibilmente ondulata a causa dell’aumentare della resistenza e dell’elasticità. L’alternativa è tra un solo focolare eccentrico oppure due focolari simmetrici tra di loro, eventualmente con il surriscaldatore allo sbocco del forno e con l’economizzatore subito dopo l’ultimo giro di fumo.

Gli utilizzi dei motori endotermici

I motori endotermici sono quelli che trasformano in lavoro una frazione del calore che si ricava bruciando nel loro interno le materie combustibili.

Vengono applicati, in particolare, come unità mobili a cui sono richieste delle grandi potenze con limitazioni di spazio e peso: inoltre, sono possibili delle fermate, molto frequenti, e gli avviamenti. Le caratteristiche fondamentali sono comunque due, vale a dire la leggerezza e l’alto rendimento termico. Tra gli esempi più interessanti figurano senza dubbio le camere di combustione. Si tratta di veri e propri motori a carburazione, in cui la migliore camera è quella emisferica con una candela al centro. Il loro utilizzo è limitato però dalle complicazioni costruttive del comando delle valvole.

Il taglio delle ruote coniche

Il taglio delle ruote coniche può avvenire, come nel caso di quelle dentate, mediante fresa o per inviluppo.

Per quel che concerne la fresa, occorrono degli strumenti modulari e di spessore piuttosto ridotto, in modo che la fresa stessa possa uscire dal vano minore del dente: la ruota, quindi, si dispone sul divisore, inclinato sull’asse orizzontale, in modo che il fondo del dente sia parallelo alla tavola. Il punto cosiddetto “primitivo” della fresa va poi a percorrere una parallela al fondo, anziché la linea generatrice primitiva del dente stesso.

Elettromeccanica: le macchine rotanti

Le macchine rotanti non sono altro che delle strutture in possesso di funzioni esclusivamente meccaniche e che non sono chiamate alla conduzione dei flussi magnetici e della corrente elettrica (ad esempio le fondazioni, gli alberi, le carcasse e le intelaiature).

Un elemento sicuramente utile è l’acciaio non magnetico: il nichelio fa diminuire all’acciaio stesso le sue qualità magnetiche. Col 25% di nichel, poi, l’elemento in questione perde del tutto tali caratteristiche. L’acciaio non magnetico viene sfruttato, in particolare, per costruire i bulloni di serraggio delle lamiere nei trasformatori, ma anche le cappe per fissare le teste di matassa e in generale quelle parti in cui la presenza di notevoli flussi di dispersione impone delle sollecitazioni dal punto di vista meccanico.

Alcuni principi dell’organizzazione industriale

Lo studio delle lavorazioni si svolge nell’ufficio studi di fabbricazione (l’ufficio tecnico di officina) e prevede due distinte fasi, vale a dire l’analisi della costruzione e lo studio e la determinazione delle lavorazioni.

Nel primo caso si provvede a esaminare i disegni costruttivi, in particolare quelli che sono giunti dall’ufficio tecnico: dato che occorrono delle varianti, comunque, si vanno a inoltrare all’ufficio progetti le relative proposte di modifiche, accompagnate dal bilancio economico di convenienza per la produzione. Modificati e approvati i disegni costruttivi, questi ultimi vengono poi distribuiti ai reparti interessati. Nella seconda fase, invece, si espone il caso di quantità notevoli, per le quali è conveniente l’impiego di tutti i macchinari, gli attrezzi e gli impianti speciali che possono ridurre il costo.

Organi meccanici: le macchine di sollevamento e trasporto

Le macchine di sollevamento e trasporto sono essenziali in ambito industriale, in quanto rappresentano una delle tipologie più diffuse di organo meccanico.

Un esempio molto interessante è quello della binda a dentiera: la portata di questo macchinario arriva fino a venti tonnellate complessive, mentre la corsa è inferiore a mezzo metro. La manovra viene posta in essere intervenendo su un’apposita manovella con braccio pari almeno a trecento millimetri, la quale è munita di arpionismo. Inoltre, essa è dotata di un rocchetto di quattro denti che con degli appositi riduttori riesce a trasmettere il moto alla dentiera stessa.

Le macchine per il taglio delle ruote dentate

Le ruote cilindriche a denti rettilinei possono essere sostanzialmente tagliate in due maniere, in modo diretto con delle frese di forma, e per inviluppo, quindi con pettini e utensili-ruota.

Il taglio delle dentature con la fresa viene posta in essere sulla fresatrice semplice o universale, applicando l’apparato divisore: in alternativa, si possono sfruttare anche delle fresatrici speciali semi-automatiche oppure automatiche. La serie di forme modulari che riproducono il profilo dei fianchi di due denti contigui sono del tipo a profilo costante e per ogni singolo modulo si hanno diverse frese. La ruota grezza deve essere tornita alla misura del diametro esterno, entro delle tolleranze piuttosto ristrette.

Forni industriali: l’analisi dei combustibili

I combustibili che vengono ad essere utilizzati per i forni industriali e le caldaie sono delle sostanze solide, liquide o gassose che possono combinarsi in maniera molto rapida con l’ossigeno contenuto nell’aria.

Le componenti essenziali sono diverse: per quel che concerne i calorifici bisogna assolutamente citare il carbonio e l’idrogeno, in combinazioni diverse, mentre in relazione agli inerti si sfruttano l’azoto e l’anidride solforosa. Nell’analizzare questi stessi combustibili, occorre prendere in considerazione una serie di fasi. La prima di esse è la presa del campione: in questo caso, i combustibili fossili vengono prelevati su una superficie piana di pietra o legno, per passare poi alla riduzione in piccoli pezzi.

Ottoni, bronzi e leghe leggere

Nel trattamento termico dei materiali non ferrosi, uno dei discorsi principali si riferisce ai cosiddetti ottoni.

Il sistema rame-zinco può dar luogo infatti alla formazione di tre fasi distinte: la prima di esse è una soluzione solida con dei cristalli faccia-centrati, con un colore che può essere rossastro ma anche giallo tendente al verde, a seconda ovviamente di quello che è il contenuto del rame. Si tratta per l’appunto di una soluzione malleabile e a freddo, volendo essere ancora più precisi. Ciò nonostante, questa fase si forma all’inizio della solidificazione degli ottoni stessi. La seconda fase consiste invece in una soluzione solida che contiene almeno il 37% di zinco e che conferisce al metallo una maggiore durezza.

Macchine speciali: i torni a torretta

I torni a torretta sono solitamente impiegati nelle lavorazioni di piccola e media serie.

I vari utensili che sono montati sulla torretta girevole, definita anche come “revolver”, vengono poi portati in posizione di lavoro mediante delle rotazioni susseguenti: queste ultime vengono comandate a mano, proprio dalla torretta. Inoltre, ogni montaggio o smontaggio di utensili per le singole operazioni viene a essere eliminato, così come è eliminata ogni necessità di controllo delle dimensioni durante la lavorazione, visto che si prestabilisce la posizione degli utensili sulla torretta e si delimita il loro avanzamento attraverso l’ausilio di arresti.