Industria chimica: nel 2013 limiti all’utilizzo del creosoto

Saranno necessari ancora due anni per rendere più severe le restrizioni a uno dei principali usi industriali del comparto chimico.

Come ha infatti stabilito la Commissione Europea, il 1° maggio del 2013 sarà la data di partenza del “giro di vite” nei confronti del creosoto: si tratta di una sostanza altamente tossica e dagli effetti cancerogeni, ma che viene comunque utilizzata per rinforzare le traversine dei binari ferroviari e per i pali della luce. La sua immissione nel mercato comunitario diventerà sempre più eccezionale e sarà obbligatoria in futuro una apposita autorizzazione.

L’India si concentra sullo sviluppo industriale sostenibile

L’India rappresenta uno dei principali mercati emergenti a livello internazionale.

La sua appartenenza al gruppo Bric, insieme a Brasile, Russia e Cina, non è casuale e gli sforzi attuali per migliorare ulteriormente questa situazione sono sotto gli occhi di tutti: in particolare, è il settore industriale quello più coinvolto nel momento attuale, visto che le aziende attive in tale territorio dovranno rispettare alcune norme a forte impatto ambientale. Di cosa si tratta esattamente? Le autorizzazioni in questione vengono rilasciate da due organismi, la Monitoring Authority e la National Environment Appraisal, le quali sono chiamate a implementare e sviluppare una innovativa e rivoluzionaria filosofia industriale.

Asti, si fa il punto sul distretto industriale

Nizza Monferrato, Calamandrana e Canelli: sono queste le città che compongono uno dei bacini industriali del Piemonte, un’area su cui si fa molto affidamento per il futuro.

Talmente tanto che questo progetto è di portata europea, grazie soprattutto all’opera dell’agenzia di sviluppo del territorio Lamoro di Asti. L’intento che si vuole perseguire è uno soltanto, ma molto ambizioso, vale a dire dar vita a produzioni e gestioni con pochi costi relativi a energia elettrica e al calore. L’obiettivo in questione dovrebbe essere portato a compimento non più tardi del 2013.

Il Piemonte investirà nella ricerca industriale

Finalmente la ricerca industriale diventa un argomento su cui si possono investire somme piuttosto importanti di denaro.

Il riferimento va in questo caso alla Regione Piemonte, dato che quest’ultima è pronta a dar vita a otto diversi progetti per uno sviluppo sperimentale di tale ambito. Il territorio in questione può vantare realtà industriali di primo ordine: in effetti, non è un caso se Pininfarina, Merlo, General Motors, Rockwood Italia e Meritor Hvs Cameri operano qui, dunque si vuole fornire un’occasione propizia per rendere più proficue le loro attività.

L’avventura dell’industria nell’alto maceratese

A cavallo dei secoli XIX e XX anche le province dell’alto maceratese hanno vissuto la loro avventura industriale.

Protagonisti intraprendenti, piccole aziende e manifatture rurali cercavano di andare oltre la tipica vocazione agricola e montana di queste zone e l’entusiasmo di questi soggetti è riuscito in un buon intento. L’obiettivo era quello di migliorare la condizione sociale e di sfidare il tempo, ma cerchiamo di capire com’è andata veramente. L’esempio più importante è quello di Camerino, in cui, secondo una statistica della Camera di Commercio, nella seconda metà dell’800 esistevano ben quattro stabilimenti per la lavorazione della seta.

Bussi, l’urgenza di una bonifica industriale

Il comune di Bussi, in provincia di Pescara, è tristemente famoso per la sua discarica che necessita di una urgente bonifica industriale.

Non è un caso, quindi, se anche i sindacati provinciali si stanno chiedendo quando tale operazione verrà posta in essere: in particolare, la richiesta riguarda l’individuazione in tempi rapidi del percorso di bonifica, visto che l’area industriale coinvolta, ma soprattutto la popolazione circostante, non possono più attendere. L’ambito ambientale e quello occupazionale, poi, sono i due argomenti da approfondire maggiormente.

Sotto un’altra luce: l’archeologia industriale di Malnisio

È previsto per domani “Sotto un’altra luce”, l’evento che vedrà coinvolta la città di Malnisio (siamo in provincia di Pordenone) e più precisamente la ex centrale idroelettrica Antonio Pitter.

Si tratta di uno splendido esempio di archeologia industriale, il quale tornerà a brillare della luce di un secolo fa, grazie a una speciale illuminazione notturna: la vista crepuscolare dei macchinari industriali viene assicurata come un’occasione unica, con tanto di candele, lanterne alimentate a petrolio e altre lampade antiche, quindi come avveniva all’inizio del XX secolo.

Capannoni industriali: le realizzazioni in alluminio

Le tipologie di capannoni industriali sono davvero moltissime, ma forse un posto di rilievo lo meritano quelli realizzati in alluminio.

In pratica, i classici rivestimenti che si possono rinvenire in ogni struttura sono in questo caso dei pannelli realizzati col celebre metallo dal colore argenteo e che sono ricavati inoltre da una lamiera forata: il segreto di simili capannoni sta tutto nella leggerezza del materiale, la quale viene ulteriormente accentuata dal cosiddetto procedimento di stiratura. È grazie a quest’ultima, infatti, che si riesce a dar vita a vuoti e pieni, senza però dimenticare la necessaria robustezza che merita una struttura di grandi proporzioni e dimensioni.

Dall’innovazione applicata la terza rivoluzione industriale?

È tipico di politici ed istituzioni incoronare una innovazione o un fenomeno come l’evento clou della cosiddetta “terza rivoluzione industriale”.

Non è stato da meno Antonio Tajani, numero due della Commissione Europea nonché responsabile per i settori dell’industria e dell’editoria, il quale ha voluto fare riferimento all’innovazione applicata per spiegare tale fenomeno: il suo intervento presso il Ccr di Ispra, il centro comunitario di ricerca, si è incentrato soprattutto sul ruolo della ricerca. In particolare, secondo Tajani, da questo punto di vista Giappone e Stati Uniti vantano una leadership indiscussa rispetto al Vecchio Continente, un primato che deve essere relazionato al prodotto interno lordo.

Riscaldamento industriale: gli emettitori ceramici

Tra i tanti modelli che consentono di ottenere il migliore riscaldamento industriale in assoluto non si possono non citare gli emettitori ceramici a potenza variabile.

Si tratta, in pratica, di dispositivi in grado di differenziare le varie potenze termiche, la scelta ideale per fabbricati come impianti destinati allo sport, capannoni industriali, ma anche edifici religiosi: qual è il loro esatto funzionamento? Anzitutto, bisogna precisare che i vantaggi degli emettitori sono diversi, tra cui il riscaldamento delle altezze più elevate, il funzionamento all’aperto, la già citata variabilità della potenza, la semplicità dell’installazione e il risparmio per quel che concerne i consumi.