Tecnologia industriale: le spranghe delle motoseghe

Operazioni importanti come il diradamento, il taglio e la raccolta della legna possono avvenire attraverso le cosiddette “spranghe”: ve ne sono moltissime in commercio e bisogna scegliere quella giusta, quella cioè che sia in grado di portare a termine senza alcun problema qualsiasi tipo di lavoro che si abbia in mente da fare con una motosega. Le spranghe, infatti, in combinazione con il rocchetto e la catena, sono in grado di trasformare la potenza del motore direttamente in resa di taglio. A seconda dell’applicazione, poi, si possono scegliere le spranghe più leggere e con poco attrito oppure quelle più robuste con il rivestimento in metallo duro sulla punta della spranga stessa.

Metrologia: i vetri piano-paralleli e i proiettori di profili

I vetri piano-paralleli sono quegli strumenti di metrologia d’officina che rivelano le minime differenze di altezza, rispetto a un campione, attraverso l’osservazione delle frange di interferenza. Il principio sul quale si fondano è il seguente: un raggio di luce gialla, risultante dalla sovrapposizione del riflesso e del rifratto ha una intensità che dipende dallo spostamento di fase dei due raggi componenti, spostamento collegato anche alla lunghezza in questione, la quale può ritenersi praticamente uguale a due volte il diametro. I proiettori di profili, al contrario, consistono in dispositivi ottici che proiettano sopra uno schermo un’immagine dell’oggetto che è ingrandita in modo conveniente: in questa maniera, si può effettuare una misurazione o un paragone con una sagoma campione, di dimensioni ingrandite rispetto a quelle effettive dell’oggetto.

Gli utensili industriali per la fresatura delle viti

Tra i vari utensili da sfruttare per fresare le viti, bisogna sottolineare come vi siano dei procedimenti diversi a seconda della lunghezza dell’oggetto in questione: quando si ha a che fare, ad esempio, con le viti lunghe, è consigliabile usare delle frese di forma biconica e simmetrica, a disco e con una apertura compresa tra i 55 e i 60 gradi. In una o più passate si va a intagliare la vite stessa in un modo identico a quello della fresa modulare quando va a tagliare la ruota elicoidale. La vite compie tanti giri quanti sono i filetti. Gli assi della fresa e della vite, poi, tendono a formare tra di loro un angolo uguale a quello della filettatura; una stessa fresa può anche intagliare viti maschie di diametro e inclinazione differente.

Impianti elettrici: la posa dei cavi interni

Quando si ha a che fare con degli impianti industriali interni, i cavi devono essere posati in vista sugli isolatori, oppure direttamente sopra l’intonaco (in alternativa sotto di esso). Quando sugli isolatori la distanza tra i punti di appoggio è pari o inferiore a un metro, allora è bene seguire questo consiglio: gli isolatori possono essere a carrucola o a rocchetto, sempre però proporzionati al diametro e al peso del cavo stesso. In aggiunta, i cavi non devono mai essere legati e attorcigliati. Un altro impiego molto utile può essere quello della tesatura sui soffitti. I cavi sotto piombo vengono ad essere trattenuti con delle gaffette di ferro piombato e mediante l’interposizione di spessori di piombo, oppure con delle gaffette di legno.

Archeologia industriale: premio Mulino Scoppetta al professor Fontana

Il premio “Mulino Scoppetta” 2011 per l’Archeologia Industriale verrà assegnato a Giovanni Luigi Fontana, proessore di Storia Economica presso l’Università degli Studi di Padova: il riconoscimento, molto prestigioso per questo settore, non è andato a “cercare” un vincitore qualsiasi, ma a una figura di spicco che ricopre anche il ruolo di rappresentante per il nostro paese all’interno del consiglio direttivo del Ticcih (The International Committee for the Conservation of the Industrial Heritage), l’organismo globale più importante per quel che concerne la valorizzazione del patrimonio industriale, così come si può intuire facilmente dalla stessa denominazione.

Hawaii: l’industria del gas si concentra sulle fonti rinnovabili

La utility del gas delle Hawaii può ora contare su un nuovo impianto industriale dalle ambizioni piuttosto “green; in effetti, la Gas Company del più recente stato federale americano punterà con questa specifica struttura a trasformare l’olio vegetale, quello proveniente dalle noci di cocco e altri grassi e oli in vero e proprio gas. Solitamente, infatti, l’impianto in questione ha sfruttato più che altro il petrolio importato, molto più inquinante, per ottenere il gas naturale. Che cosa ha spinto a questa svolta di tipo ambientalista?

Fissaggio industriale: le inchiodatrici leggere a propulsore

Nei sistemi di fissaggio diretto, le inchiodatrici leggere a propulsore devono essere dotate di una buona velocità e di un alto livello di maneggevolezza: in aggiunta, non si possono dimenticare l’affidabilità che va garantita a tutti i costi, oltre alla varietà delle applicazioni. Le applicazioni sono diverse e importanti, come ad esempio il fissaggio di casseforme e i vari tipi di fissaggi universali, ma anche i fissaggi di protezioni anticadute, di elementi di sostegno e dei telai. Una inchiodatrice davvero utile deve essere soprattutto affidabile, come già ricordato: questo vuol dire che occorre assolutamente una concezione ottimale dell’attrezzo, con un apposito design che ne consenta una lunga durata nel corso degli anni. La versatilità, invece, deriva in particolare dal fatto che l’attrezzo in questione possa essere sfruttato per molteplici applicazioni, sia nel campo edilizio che in quello dell’ingegneria civile.

Archeologia industriale a Roma: l’ex mattatoio di Testaccio

Uno dei più significativi esempi di archeologia industriale di Roma è senza dubbio l’attuale sede di Testaccio del Macro (Museo d’Arte Contemporanea di Roma): non si tratta di una semplice struttura museale, ma del perfetto recupero di una zona che un tempo era utilizzata per tutt’altri fini, i quali sono ancora intuibili nell’architettura e in quello che è rimasto dei vecchi edifici. Il riferimento non può che andare all’ex mattatoio della Capitale, il quale non era altro che una serie di padiglioni sfruttata per la macellazione e la commercializzazione di carni. La storia è alquanto affascinante e aiuta a comprendere e apprezzare meglio il museo nella sua forma attuale.

Demolizioni industriali: i migliori macchinari disponibili

Le demolizioni industriali complete e parziali possono avvalersi di macchine per la perforazione di diverso tipo. Ma a quali demolizioni si fa riferimento di preciso? Si tratta di operazioni che vanno ad interessare calcestruzzo, muratura piena, pietra, asfalto, ma anche le demolizioni dei pavimenti quando sono necessarie delle ristrutturazioni; in aggiunta, si possono citare anche le penetrazioni per condutture e cavi e le applicazioni speciali, quali il compattamento, la rimozione delle piastrelle e l’installazione messa a terra. L’efficienza di battuta fa ovviamente dipendere la riuscita vera e propria di queste demolizioni: alcuni vantaggi che vengono messi a disposizione dalle principali aziende sono quelli volti a ridurre le vibrazioni, ad evitare l’utilizzo dei carboncini, a garantire una presa ottimale a due mani e perfino a ridurre la battuta al 60% quando si tratta di avere a che fare con delle applicazioni che sono ancora più leggere. Ma i campi di applicazione non sono soltanto questi.

Il fenomeno del dumping nella siderurgia

Accanto ai cartelli e ai trust, caratteristico della nuova era industriale dell’Ottocento è il dumping. Con questo termine si indica la vendita all’estero di una merce a prezzi inferiori e persino sottocosto rispetto a quelli praticati sul mercato interno: il dumping costituiva quindi uno strumento molto potente per la lotta commerciale e la conquista dei mercati esteri, ma provocava e provoca tuttora da parte dei governi dei paesi invasi dai prodotti stranieri l’erezione di barriere doganali (i cosiddetti “dazi anti-dumping”) a difesa delle proprie industrie.