La lavorazione industriale della barbabietola da zucchero

La coltivazione della barbabietola e lo sviluppo della relativa industria saccarifera si sono affermati nell’Europa centrale a oltre cento anni e più tardi nel nostro paese: già nel 1747, comunque, Margraf aveva estratto dello zucchero cristallino dalla radici di barbabietola. In Italia, più precisamente nel 1897, la coltura si diffuse in maniera molto rapida nella Valle Padana e successivamente nelle regioni centrali e sporadicamente al Sud. La pianta in questione è una coltura sarchiata da rinnovo e richiede dei terreni profondi e ben lavorati, con delle buone concimazioni, oltre a dosi di letame non troppo elevate.

Industria tessile: la seta marina e quella selvatica

Tra le tante tipologie di seta che si possono esaminare e approfondire figurano senza dubbio quella marina e quella selvatica: cerchiamo di capire di cosa si tratta esattamente. La seta marina prende anche il nome alternativo di “bisso” e viene ottenuta per elaborazione di alcuni filamenti che sono attaccati alle valve di un mollusco (pinna nobilis) molto diffuso nel Mar Mediterraneo. La seta marina, inoltre, tende a bruciare molto facilmente, ma una volta allontanata dalla fiamma si spegne. Essa viene sostanzialmente impiegata nella maglieria e i prodotti così ottenuti hanno una durata piuttosto lunga, proteggendo allo stesso tempo dal caldo senza far sudare; il loro costo, però, è elevato, data la scarsa produzione della materia prima.

Industria tessile: la seta greggia

A seconda del diametro delle bave, della tenacia, dell’elasticità e dell’uniformità del filo, le sete gregge possono essere distinte in ben sette categorie: si tratta della seta di marca (detta anche “exquis”), della seta extra, di quella classica, della seta reale, della seta semi-reale, della seta realina e della seta scarto. La seta greggia può essere adoperata in maniera diretta per la confezione dei tessuti, ma, in genere, prima di essere avviata alla tessitura vera e propria, viene sottoposta ad altre lavorazioni allo scopo di ottenere un filato più uniforme e resistente.

Inquinamento industriale: la Banca Mondiale finanzia i progetti in Vietnam

La Banca Mondiale, più precisamente il suo board dei direttori esecutivi, ha concluso questa settimana un accordo molto importante: si tratta, infatti, di un finanziamento pari a cinquanta milioni di dollari americani, denaro utile per sostenere il rafforzamento delle regole relative ad alcune zone industriali del Vietnam, nello specifico quelle che si riferiscono al trattamento delle acque di scarico. L’intesa ha riguardato le quattro province maggiormente industrializzate del paese asiatico, vale a dire Nam Dinh, Ha Nam, Dong Nai e Ba Ria Vung Tau. Che cosa è stato previsto nel dettaglio?

Industria metallurgica: il tubo Mannesmann

Il tubo Mannesmann è uno dei più utilizzati dall’industria metallurgica: in pratica, si tratta di un tubo senza alcuna saldatura e che è stato prodotto per mezzo di un apposito laminatoio speciale, il quale viene detto “elicoidale” (i cilindri presentano degli assi sghembi). Il prodotto che si ottiene con questo processo industriale molto semplice è piuttosto grezzo e costituisce quello che si chiama un forato. Per agevolare di gran lunga la formazione del foro e dare ad esso una maggiore regolarità, si è soliti munire il laminatoio di una spina, contro la quale si comprime la barra. Il foro viene quindi regolarizzato e le pareti sono assottigliate.

La produzione industriale del malto

Il malto è il prodotto che si può ottenere dall’orzo germogliato, liberato dalle piccole radici e essiccato al sole: vi sono varie operazioni che bisogna compiere per ottenerlo in maniera diretta. Nello specifico, si tratta delle operazioni che prendono il nome di maltaggio e possono essere suddivise in tre categorie. Anzitutto, si procede con la cernita e la bagnatura dell’orzo, poi si prosegue con la germinazione e infine si conclude il tutto con la trasformazione del cosiddetto “malto verde”. La cernita consiste essenzialmente nell’operazione che viene effettuata con apparecchi molto simili a quelli per il frumento, i quali, oltre a separare i grani d’orzo secondo la loro grandezza, provvedono a eliminare le eventuali sostanze che sono estranee e mescolate ad essi.

Tessile: Samsung investe in Cina per realizzare un parco industriale

Samsung Group, celebre azienda sudcoreana attiva nel settore dell’elettronica, ha avviato una interessante cooperazione con un’altra compagnia asiatica, lo Shadong Ruyi Group, il quale ha sede in Cina: in effetti, vi sarà un investimento finanziario pari a 21,5 milioni di dollari per quel che riguarda la municipalità di Chongqing (la città più estesa della Repubblica Popolare Cinese per la precisione), in modo da perfezionare la costruzione di un parco industriale pensato appositamente per il settore tessile. L’edificazione di tale struttura dovrebbe avvenire nella parte sud-occidentale dell’ex Impero Celeste.

Stufe a pellet: come scegliere il miglior materiale

Le stufe a pellet sono una delle scelte più gettonate degli ultimi tempi: la stagione più fredda comincia a farsi sentire e questi apparecchi necessitano del miglior combustibile vegetale per funzionare nel migliore dei modi. Come si sceglie in questo ambito senza incorrere in errori? Come hanno sottolineato molti esperti, l’etichetta è un elemento fondamentale in tal senso. In effetti, bisogna assolutamente leggere cosa c’è scritto nelle confezioni di pellet in vendita, in particolare la provenienza geografica del materiale, privilegiando soprattutto la filiera corta (le aziende non hanno comunque l’obbligo di indicare l’origine del materiale stesso).

Industria pesante: i nuovi azionamenti di Sprint Electric

Il settore dell’industria pesante potrà beneficiare a breve di azionamenti in corrente continua nuovi e interessanti: si tratta delle innovazioni che la società Sprint Electric ha deciso di presentare e rendere note nel corso della fiera Sps/Ipc/Drives di quest’anno a Norimberga, in Germania. Entrando maggiormente nel dettaglio, l’azienda britannica ha scelto di puntare su azionamenti digitali della serie Plx, per un totale massimo di 2.250 ampere (980 chilowatt per la precisione). Questi strumenti sono la soluzione industriale più utile per il controllo dei motori in corrente continua, più precisamente quando c’è bisogno di lavorare i metalli, di perfezionare attività collegate all’acciaio, al settore minerario, del cemento e della gomma, senza dimenticare tutti gli altri comparti che compongono l’industria pesante.

Crush, le carte di Favini ottenute dai residui agro-industriali

Favini, l’azienda veneta attiva nell’industria cartaria da ben un secolo, dimostra sempre di essere al passo con i tempi: l’ultima innovazione di un certo rilievo è senza dubbio la sua gamma di carte ecologiche, la quale è stata appena presentata al Luxe Pack di Montecarlo. Si tratta di Crush, una novità commerciale che potrebbe essere in grado di sconvolgere in maniera incredibile il comparto del packaging. In effetti, queste carte sono ottenute direttamente dalle lavorazioni di tipo agro-industriale ed è proprio grazie ad esse che è possibile rimpiazzare il 15% di cellulosa che viene presa dagli alberi.